Auditel: stop alla diffusione dei dati per 15 giorni

Auditel. Una parola che nel mondo della televisione italiana vuol dire tutto. Successo, soldi, crisi, fallimenti. Le 5.666 famiglie individuate come campione statistico in grado di determinare con le loro preferenze la programmazione tv del nostro Paese si sono scoperte fragili come l’etere nostrano a causa di un baco nel software di rilevazione. Un baco che ha annullato l’anonimato di alcuni dei “campioni”. E che ha portato allo stop di 15 giorni della diffusione dei dati. Stop alla diffusione dei dati di ascolto per due settimane da domani 15 ottobre. E’ quanto deciso dal cda di Auditel, dopo la divulgazione di alcuni nomi del panel, confermando che la società continuerà nella rilevazione dati, riservandoli alle emittenti. Nei prossimi mesi verrà sostituito l’attuale campione, che sarà allargato a 15.600 famiglie

Auditel
ANSA/FABIO CAMPANA

AUDITEL, SVELATI GLI INDIRIZZI MAIL A FAMIGLIE DEL CAMPIONE

Chi fa parte del Panel non può conoscere gli altri soggetti pena un inquinamento dei risultati. Un livello di segretezza da guerra fredda. Invece è successo che parte del campione è stato scoperto ed ora bisognerà capire come procedere. Ciò che è accaduto lo spiega Auditel stesso, ripreso da Pubblicitàitalia:

Siamo stati informati dal nostro fornitore Nielsen che, per un errore, sono state trasmesse comunicazioni di posta elettronica a famiglie del campione rendendo visibili gli indirizzi e-mail. Il nostro Comitato Tecnico si è posto immediatamente al lavoro per individuare valutazioni e proposte che saranno esaminate dal Consiglio di amministrazione della società già convocato per mercoledì 14 ottobre. Auditel intende confermare la propria linea, trentennale, di serietà e trasparenza

Parte del panel Auditel verrà cambiato ma non bisogna dimenticare che le 5.666 famiglie campione rappresentano 24 milioni di italiani, con un consumo medio televisivo di 4 ore al giorno. Inoltre Auditel era in procinto di passare ad un panel di 10.000 famiglie. Il prodotto sembrava forte, sicuro, inattaccabile. Invece ora si naviga a vista. O sospensione, o si va avanti.

AUDITEL, CON LO STOP SI BLOCCA IL MERCATO PUBBLICITARIO

Dire stop all’Auditel significa stop all’industria del mercato pubblicitario ed alle decisioni editoriali dei singoli canali. Come si fa a determinare le quote dei programmi? Come si possono calcolare stipendi, bonus, emolumenti? Il mercato degli investimenti pubblicitari nei primi 9 mesi dell’anno ha fatturato 2,2 miliardi di euro. Parliamo di un “olocausto” televisivo. Un dramma quindi, ben rappresentato dal campione descritto dal Corriere della Sera. Gli appartenenti al panel dovrebbero avere un telecomando con cui segnalare al meter quante persone sono davanti alla tv, ma il campione non ce l’ha. Possiede solo il meter collegato sia alla tv sia, eventualmente, al decoder Sky.

 

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AUDITEL, STORIA DI UN APPARTENENTE AL PANEL

Quindi si calcola una media, almeno per quanto riguarda il campione in oggetto. I membri del panel ricevono un bonus di 40 euro l’anno ma in cambio devono dichiararsi disponibili a far entrare un tecnico in casa in orari d’ufficio dal lunedì al venerdì. E già questo limita notevolmente i partecipanti al panel. Mica male se pensiamo che Auditel dovrebbe essere uno specchio della società. Infine il panel è stato contaminato da uno scambio di e-mail che ne ha minato la segretezza. Circostanza confermata da Auditel, Rai, Upa (Utenti Pubblicità Associati) e Nielsen (Società a cui sono affidate le rilevazioni. Secondo la norma Nielsen dovrebbe gestire codici non legati all’anagrafe ma la famiglia campione ha ricevuto una telefonata anziché ricevere comunicazioni via posta tradizionale.

AUDITEL, L’UPA: «PRENDEREMO UNA DECISIONE NEL CDA DEL 14 OTTOBRE»

Per finire, la famiglia campione è stata contattata due volte per diventare parte del panel. Una strana casualità, se consideriamo che in Italia vivono 60 milioni di persone. A tutte queste domande dovrà rispondere il Consiglio d’Amministrazione di Auditel che si riunirà domani. Un consiglio che, spiega Lorenzo Sassoli De Bianchi, dovrà difendere prima di tutto il prodotto. Il Presidente dell’Upa, a margine del Consiglio direttivo dell’associazione Utenti di Pubblicità Associati, ha confermato che ogni decisione «verrà presa nel Cda. Prenderemo le nostre decisioni nell’assoluto interesse della credibilità e dell’autorevolezza dell’Auditel nei confronti del mercato. È uno strumento di cui non possiamo fare a meno». Nella giornata di ieri Antonio Campo dall’Orto, direttore generale della Rai, aveva parlato di un problema “tecnico” e molto probabilmente da tale verrà trattato. Perché spegnere Auditel significa spegnere la tv in Italia.

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