Sollecito: «Attenzioni particolari in carcere? Nelle docce o nella tromba delle scale»

«Avances in carcere? Sì ci sono state. Non mi hanno certo fatto piacere, ma ho dovuto realizzare anche questo in carcere». A raccontare la sua esperienza da detenuto, intervistato da Nadia Toffa nel corso della trasmissione “OpenSpace” su Italia Uno, è stato Raffaele Sollecito, definitivamente assolto per il delitto di Meredith Kercher.

Raffaele Sollecito openspace

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SOLLECITO: «SI, HO RICEVUTO DELLE AVANCES IN CARCERE…» –

Come riporta il quotidiano La NazioneSollecito ha precisato:

«Se ho ricevuto attenzioni particolari o violenze negli anni in carcere? Sì, ci sono varie vicissitudini di attenzioni, non di violenze. (…) Ci sono degli angoli molto particolari tipo le docce piuttosto che la tromba delle scale (…). Quindi, è lì che i detenuti che vogliono rivalersi di qualcosa e fare un attentato nei confronti di un altro, fanno delle violenze”. “Io non sono mai stato oggetto di violenze, parlavo di avances, attenzioni particolari ossia quando c’era qualche detenuto che aveva mancanze affettive abbastanza forti, indipendentemente dalla sua sessualità, tentava approcci. Ci hanno provato? Sì, anche quando non me lo aspettavo, qualche volta è successo. Questa cosa non mi ha fatto per niente piacere, ma ho dovuto realizzare anche questo in carcere».

In merito alla possibile richiesta di risarcimento per la sua vicenda, Sollecito ha spiegato: «Questa cosa è una cosa di cui si occupano i miei avvocati, quello che mi preme di più, in realtà, è portare all’attenzione di tutti quali sono gli errori e le responsabilità singole. Sarebbe giusto che le persone che hanno sbagliato si assumessero le loro responsabilità… Io non cerco vendetta, non voglio che queste persone vengano punite».

 

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