Berlusconi, il compleanno e l’ultimo rilancio: «Resto in campo, da regista». Ma Fi resta sotto assedio/VIDEO

Forza Italia è sotto assedio. Gli ultimi fedelissimi a dir poco disorientati. Matteo Salvini vuole fagocitare il partito azzurro e il suo elettorato da destra, l’ex coordinatore forzista Verdini lo assalta da “sinistra”. E i fasti di un tempo sono (a dir poco) lontani. Eppure, convinto –  seppur controvoglia – dai vertici a riprendere le redini del partito, Silvio Berlusconi tenta l’ultimo rilancio. Quasi disperato, per frenare la diaspora.  No, non si farà da parte il Cav. E non lascerà che la sua creatura imploda: «Non mi dimenticherò di voi, state certi». Un messaggio ripetuto mercoledì sera a cena, nella (seconda) festa per il suo 79esimo compleanno: quella dedicata agli ultimi parlamentari fedeli, nella cornice della Terrazza Caffarelli, a pochi passi dal Campidoglio.

Guarda il video: Il compleanno del Cav tra Apicella, “collette” (e l’ombra di Verdini)

Videocredit: Alberto Sofia/Giornalettismo

Lì, nel cuore di Roma, gli ultimi peones e i vertici azzurri hanno organizzato un incontro atteso da tempo, di fronte a un premier da settimane sempre meno presente. Hanno pure messo in piedi una sorta di “colletta“: 50 euro a testa circa, per acquistare i regali di compleanno al Cav, con Polverini nella veste di “tesoriere”: «Troppo poco? Ma nessuno si è lamentato, tutti hanno contribuito», ha replicato con ironia l’ex governatrice del Lazio. E i regali? Un manoscritto del 1500 donato dal gruppo della Camera, un “oggetto in bronzo” scelto dalla senatrice Rizzotti per il gruppo di Palazzo Madama. E altri regali singoli, anche dai falchetti di Azzurra Libertà presenti. Quel che il partito attendeva era però un segnale politico dal Cav. Una ragione per continuare a tener in vita un partito crollato ai minimi termini di consenso, così come in piena erosione sui territori: dopo lo strappo dei tre consiglieri bolognesi, ha lasciato mercoledì anche il coordinatore del Trentino Alto Adige, in polemica con il leader. E altri addii sono previsti nelle prossime settimane. A partire dal gruppo parlamentare, preda dello scouting di ALA. Perché più che alle note dell’immancabile Apicella – arrivato a piedi, chitarra in mano, per omaggiare il vecchio leader alla cena di compleanno – , dentro Forza Italia c’è chi sembra lasciarsi attrarre dalle sirene di Denis Verdini, l’ex regista del Nazareno e sodale del Cav ora passato alla corte di Renzi. Così come da quelle di Raffaele Fitto, il leader dei CoR che non vuole più perdere tempo, puntando a ufficializzare a breve l’uscita dei suoi deputati dal gruppo forzista di Brunetta a Montecitorio.

BERLUSCONI ULTIMO RILANCIONon c’era altra scelta per Berlusconi. Doveva farsi vedere presente. Ed allontanare in extremis quel temuto “libera tutti“, a meno di due settimane dal voto finale al Senato sulle Riforme costituzionali. Un provvedimento per il quale, al di là dell’unità sbandierata dai vertici, parte del gruppo continua a mal sopportare il “no” reiterato dal leader. Così quella che doveva essere una semplice festa, politicamente ha assunto significati ben diversi: è stato il segnale, inviato ai parlamentari, che Berlusconi non mollerà.

Guarda il video. Berlusconi: «Candidato premier? Non ho l’età..»

Videocredit: Alberto Sofia/Giornalettismo

BERLUSCONI E IL RUOLO DA “REGISTA”: «CANDIDATO PREMIER? NON HO l’ETÀ…» –

Certo, in attesa che da Strasburgo arrivi un segnale, qualsiasi ambizione di leadership resta fantapolitica. Non è un caso che lo stesso Cav, replicando a una domanda di Giornalettismo a margine della cena, non abbia avuto altra scelta che glissare e negare sue ambizioni da premiership «Alla mia età non è possibile coltivare un disegno di questo tipo. Lavorerò come regista, alle spalle di un futuro leader». Ma ogni discorso al momento sembra prematuro. Anche perché l’ossessione del Cav resta quella piena riabilitazione che sembra ormai poter passare soltanto dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. I tempi però non sono imminenti. Ed è lo stesso Berlusconi ad ammettere di avere poche speranze sull’ipotesi che un verdetto arrivi già nel 2015.  Il partito, però, non può più aspettare nel limbo. E Berlusconi, arrivato a cena con Francesca Pascale, smentendo le voci su una possibile rottura, ha scelto di provarci ancora.

L’ULTIMO RILANCIO DEL CAV –

L’ultimo rilancio. Con tanto di “saluto” a chi ha lasciato, bollato alla stregua di un traditore, così come già fatto ad Atreju. «Siamo felici degli addii a Forza Italia di questi mestieranti e professionisti della politica. Ora siamo più coesi e uniti». Il problema è che dentro il gruppo non pochi temono, scegliendo di restare fedeli al Cav, di non essere più ricandidati, al di là delle rassicurazioni del leader.  Tradotto, c’è chi medita ancora di raggiungere altre sponde. Sotto l’egida di Denis, già riuscito a strappare 12 senatori e 11 deputati al Cav. E del premier Renzi.

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