Ignazio Marino: «A Philadelphia ero ospite da amici»

Ignazio Marino: “A Philadelphia ero ospite da amici”. Arriva a pezzetti la versione completa sul viaggio americano del sindaco – chirurgo: invitato dal Vaticano, anzi gradito dal Vaticano, anzi invitato dalla città a spese degli ospitanti, anzi invitato dall’Università, anzi non gradito dal Vaticano e imbucato e, ieri sera l’ultima versione, ospitato in casa di amici, come d’altronde il sindaco di Philadelphia aveva suggerito. Il chirurgo è stato contestato ieri ad un evento ad Ostia e dal Campidoglio ieri, in serata, è arrivata un’ulteriore precisazione.

IGNAZIO MARINO: “A PHILADELPHIA ERO OSPITE DA AMICI”

Il Messaggero in edicola oggi riporta le parole dell’inquilino di Palazzo Senatorio, dopo che, come scrivevamo ieri, la Temple University ha confermato di aver pagato il viaggio (non il pernottamento) per il sindaco di Roma.

Il giallo sui costi del viaggio di Marino negli Stati Uniti, intanto, ha trovato una versione definitiva: la Temple University rimborserà le spese per il sindaco e la sua addetta stampa, mentre è a carico del Campidoglio la trasferta delle altre due persone (il capo del Cerimoniale e una dirigente). Marino in un tweet ringrazia l’università per l’ospitalità. Ma la Temple precisa: «A Marino abbiamo pagato solo il trasporto, non il pernottamento». Un nuovo giallo? «Sono stato ospite a casa di amici», è la replica del sindaco, affidata al suo staff.

Ospite da amici, dunque, con almeno due viaggi interamente a carico del contribuente italiano e romano, nonostante il sindaco avesse più volte ribadito che il suo tour in America fosse a costo zero per i cittadini italiani.

In giornata si moltiplicano le richieste di accesso agli atti: Daniele Frongia (M5s), Roberto Cantiani (Ncd), Alessandro Onorato (Lista Marchini): «Vogliamo capire perché non abbiamo ancora ricevuto i documenti, richiesti la settimana scorsa, sulle spese di viaggio del sindaco – dice Onorato – Forse perché stanno tentando di nascondere le prove di spese allegre?».

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Ieri è stata una giornata nera per la maggioranza in Campidoglio: prima la telefonata del finto Matteo Renzi a monsignor Vincenzo Paglia, nella quale il prelato ha raccontato di come il sindaco in America si sia “sostanzialmente imbucato”, facendo infuriare Papa Francesco – tanto che sull’aereo del ritorno il Pontefice, fuori dai denti, ha sottolineato di non aver invitato il Sindaco di Roma – e cercando “ripetuti incontri” con il Santo Padre “forse perché ha qualcosa da farsi perdonare”; esponenti del Partito Democratico, sentiti ieri sera con un giro di telefonate, erano in evidente fibrillazione.

“Vuoi sapere cosa farò? Chiamerò il sindaco, lo manderò a quel paese e gliene dirò quattro, ora ci dovrà spiegare”, dice un democratico di rango nel gruppo Pd del Campidoglio: “Siamo nel caos”, ci dice qualcun altro. A dare la versione ufficiale è il capogruppo del Pd Fabrizio Panecaldo, che ci dice: “Io sto ai fatti: il sindaco ci ha detto in una riunione ufficiale del gruppo Pd che andava in America a tenere una lezione all’università e a incontrare degli investitori, e questo è successo”. Ma off the records, sono molti gli esponenti del Pd che confessano di aver passato “una giornata terribile” e “una serata ancora peggiore”. “Politicamente”, ci dicono, “ora si dovrà chiarire. Mi dispiace, sono con il morale a terra”, dice un consigliere del gruppo Pd, anche se non manca chi getta acqua sul fuoco: “Senti, sono cose che interessano solo gli addetti ai lavori, torniamo a parlare di cose serie”.

Intanto nuova contestazione per Marino, ieri, ad Ostia.

Il chirurgo dem in serata è stato al centro di alcune proteste al Teatro del Lido, che ieri ha ospitato l’opera “San Giovanni Battista” del Caravaggio. Oltre a Casapound, hanno manifestato alcuni genitori di ragazzi disabili che chiedevano spiegazioni sulla mancanza delle insegnanti di sostegno. Quando la banda della polizia municipale ha accolto Marino intonando “My Way”, alcuni presenti hanno pensato a un riferimento alle trasferte statunitensi, anche se il pezzo era stato inserito in scaletta prima dell’esplosione delle polemiche. Al termine della presentazione, per evitare i contestatori, il chirurgo dem è uscito dall’ingresso sul retro.

Copertina: AnsaFoto

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