Milan, Mr Bee-Berlusconi al palo: addio closing?

Nessun viaggio, nessun closing, nessuna firma. Almeno per ora. Il passaggio del 48% delle quote del Milan al broker thailandese Bee Taechaubol per quasi 500 milioni di euro slitta a data da destinarsi: sembrava tutto fatto dopo mesi di chiacchiericci e trattative, le dirette non stop da Arcore, l’accordo preliminare firmato il primo agosto in quel di Villa Certosa dall’ad di Fininvest Pasquale Cannatelli e da Mister Bee con la benedizione di Silvio Berlusconi e lo stesso annuncio dell’ex Cavaliere il 15 settembre scorso. «Firmeremo due giorni dopo il mio compleanno» disse sorridente Berlusconi che proprio oggi compie 79 anni. Ciò però non accadrà: Bee ha chiesto altro tempo, oggi non volerà direzione Milano e per la scadenza del 30 settembre non scriverà il suo nome in calce ai contratti. Serve più tempo – guarda caso non sono previste penali – e filtrano incertezze sull’intera operazione compresa la quotazione alla borsa di Hong Kong e la questione stadio con papà Silvio che ha stoppato il progetto di un impianto di proprietà al quartiere Portello fortemente voluto dalla figlia Barbara.

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Da Milanello la versione ufficiale racconta che sono tutti molto sereni sulla buona riuscita dell’operazione: una data buona potrebbe essere quella del 31 ottobre. Ma è indubbio che si faccia sempre più largo l’ipotesi che il thailandese tutti questi soldi non ce li abbia – il mercato in estate l’ha fatto Berlusconi – e così come è comparso possa smaterializzarsi. A ciò si legano i dubbi sollevati dall’Espresso nell’ultimo numero in edicola – per Paolo Biondani e Vittorio Malagutti «i consulenti del thailandese nell’acquisto della squadra di calcio lavoravano nella società londinese che gestiva le offshore di Berlusconi. Quella legata allo studio Mills, che ha fatto sparire oltre 300 milioni» – e da Repubblica che scrive di un fascicolo della Procura di Milano che «analizzerebbe la posizione di un soggetto che ha un ruolo sia nella trattativa con il thailandese mister Bee che nella spartizione dei diritti televisivi». Nel dubbio Fininvest ha dato mandato ai suoi legali di agire.

Photocredit copertina Instagram/ Bee Taechaubol

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