Pietro Ingrao è morto

Pietro Ingrao è morto, come riporta Repubblica domenica 27 settembre. Pietro Ingrao è morto a Roma, fu partigiano, storico esponente del PCI e direttore de L’Unità, oltre che presidente della Camera. Aveva da poco compiuto 100 anni. Partigiano, politico e giornalista, diresse per un decennio l’Unità. Dal 1950 al 1992 fu parlamentare alla Camera dei deputati, di cui divenne presidente dal 1976 al 1979.

«Con Pietro Ingrao scompare uno dei protagonisti della storia della sinistra italiana». Lo dice il premier Matteo Renzi. «A tutti noi mancherà la sua passione, la sua sobrietà, il suo sguardo, la sua inquietudine che ne hanno fatto uno dei testimoni più scomodi e lucidi del Novecento, della sinistra, del nostro Paese».

“Sono un figlio dell’ultimo secolo dello scorso millennio: quel Novecento che ha prodotto gli orrori della bomba atomica e dello sterminio di massa, ma anche le speranze e le lotte di liberazione di milioni di esseri umani” . Scriveva Ingrao sul suo sito internet prima di citare un verso di Bertolt Brecht che ben riassume la sua vita e oltre 50 anni di lotta politica:

“Nelle città venni al tempo del disordine, quando la fame regnava. Tra gli uomini venni al tempo delle rivolte, e mi ribellai insieme a loro.”

“Il mondo è cambiato – continua ancora Ingrao nel suo saluto ai lettori – ma il tempo delle rivolte non è sopito: rinasce ogni giorno sotto nuove forme. Decidi tu quanto lasciarti interrogare dalle rivolte e dalle passioni del mio tempo, quanto vorrai accantonare, quanto portare con te nel futuro”.

Pietro Ingrao aveva compiuto 100 anni lo scorso 30 marzo e oggi la sinistrane piange la morte. Rimane vivo il ricordo delle sue riflessioni sui grandi temi come la pace, il razzimo, la democrazia e la lotta di classe. Fondatore della “certezza del dubbio” entra in politica nel 1936 con altri giovani antifascisti. Undici anni dopo viene nomintato direttore dell’Unità. Nel 1948 entra a far parte del comitato centrale del Pc e viene eletto deputato per 10 legislature consecutive.

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