Modena, il caso dei vigili urbani accusati di aver picchiato una donna

Un banale tamponamento avvenuto il 29 luglio 2013 alle 22 sulla Tangenziale Pirandello rischia di mettere in pericolo il legame di fiducia tra i cittadini di Modena e le forze dell’ordine. Tutto a causa di una probabile aggressione ai danni della protagonista inconsapevole di questa storia, una donna di Carpi, ritrovatasi con il volto tumefatto ed una frattura ad un naso ed una mandibola. Un caso spinoso che potrebbe portare al processo per due vigili urbani accusati di aver picchiato la donna.

Modena vigili
ANSA

VIGILI URBANI MODENA: LA STORIA DELL’ARRESTO

La Gazzetta di Modena il 29 luglio 2013 descrisse la situazione parlando di un banale tamponamento che scatenò le ire della donna, alla guida della sua vettura, una Fiat Multipla, colpita sul posteriore da un’altra auto, una Daihatsu. La donna prima aggredì i due per poi allontanarsi dalla scena dell’incidente. Raggiunta da una volante della Polizia, sembra abbia avuto una collutazione con gli agenti. Riportata sul luogo dell’incidente, avrebbe provato a prendere a calci i poliziotti che cercavano di sottoporla ai rilievi per determinare se avesse alcol nel sangue. A quanto pare la donna avrebbe poi nuovamente aggredito con calci gli agenti della polizia municipale che volevano verificare se fosse sotto effetto di stupefacenti o fosse preda dei fumi dell’alcol, ricevendo una denuncia per percosse, lesioni, resistenza e guida sotto l’effetto di alcool e droghe e contestuale ritiro della patente.

VIGILI URBANI MODENA, IL PESTAGGIO E LA SEGNALAZIONE ALLA PROCURA

Sembrava finita qui. La vicenda prende però una piega curiosa, o per meglio dire, inquietante. La donna venne portata al comando di Via Galilei, Modena. Solo che ci arrivò con il volto tumefatto. I segni sembra non potessero essere compatibili con l’incidente. Una vigilessa preoccupata per l’aspetto della donna l’accompagnò in ospedale dove ricevette una prognosi di 40 giorni, con la dichiarazione di un pestaggio avvenuto ai suoi danni con rottura del setto nasale e della mandibola. Così è arrivata la segnalazione alla Procura. E da qui è nata l’indagine. Indagine che ha visto come elementi probatori anche i filmati registrati nel garage dell’edificio.

 

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VIGILI URBANI MODENA, I DOMICILIARI PER I DUE AGENTI COINVOLTI

La procura di Modena, continua Quotidiano Nazionale, il 9 maggio 2014 ha eseguito l’ordinanza del Gip che ha disposto gli arresti domiciliari per i due agenti della polizia municipale indicati come autori del pestaggio nei confronti della donna, Paolo Passamonte e Patrizio Torelli. L’accusa? Lesioni personali e falso ideologico commesso da un pubblico ufficiale con aggravanti. Il sindaco di Modena, Giorgio Pighi, colse l’occasione per manifestare la sua fiducia al comandante Franco Chiari invitando la magistratura «a svolgere fino in fondo le indagini necessarie ad accertare la verità».

VIGILI URBANI MODENA, PAOLO PASSAMONTE: «NON HO PICCHIATO QUELLA DONNA»

 

Due giorni dopo il Resto del Carlino raccolse la voce di Passamonte tramite il suo legale, l’avvocato Pierfrancesco Rossi. che si dichiarò incredulo per l’arresto: «Non ho mai picchiato quella donna e sono sereno, aspetto con ansia l’interrogatorio per dimostrare la mia estraneità ai fatti». Tra le accuse contestate ai vigili c’è anche il falso in relazione alla compilazione del verbale. Per il Pm responsabile dell’indagine, Claudia Ferretti, non è possibile che si potesse trattare di autolesionismo anche se all’epoca era necessario chiarire come la donna potesse essersi creata lesioni tanto gravi. Inoltre c’è la relazione dei medici dell’Ospedale cittadino.

VIGILI URBANI MODENA: LE MEMORIE DIFENSIVE

Durante le indagini sono stati sentiti come testimoni anche gli agenti della questura che avevano rintracciato la donna in tangenziale e vennero visionate le telecamere dei garage del comando. Il 20 maggio, aggiunge la Nuova Prima Pagina, vennero presentati i ricorsi dei due agenti della polizia municipale di Modena, intanto detenuti ai domiciliari. I legali presentarono due memorie difensive come venne fatto il 13 maggio 2014 durante l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip. I difensori puntarono sul fatto che la donna si fosse provocata le lesioni picchiando il viso contro la pattuglia della municipale a causa del suo forte stato di agitazione.

VIGILI URBANI MODENA, MANCA IL FILE AUDIO DELL’ARRESTO

Il 30 maggio 2014 gli arresti vennero revocati, continua La Nuova Prima Pagina, con i due vigili che tornarono in servizio con contestuale annullamento della misura della sospensione con un taglio del 50 per cento dello stipendio. L’indagine è tuttavia proseguita fino alla sorpresa riportata dalla Gazzetta di Modena: manca l’audio dell’arresto. I due agenti, Paolo Passamonte e Patrizio Torelli, sono ancora sotto indagine per lesioni aggravate e falso ideologico ed entrambi rischiano il processo. La procura ha chiesto alla Questura di Modena la registrazione della chiamata per l’intervento della pattuglia sul luogo dell’incidente per un’anomalia tecnica. E’ emerso inoltre che la donna sia stata consegnata ammanettata ai due. Una circostanza finora non riferita.

VIGILI URBANI MODENA, UDIENZA AGGIORNATA AL 25 NOVEMBRE

Il materiale a disposizione del Gip, Eleonora Pirillo, era lacunoso in quanto mancava qualsiasi riferimento alla cattura ed all’ammanettamento. Per questo il giudice ha chiesto una ricerca del documento audio che integri i dati consegnati e che dia un resoconto registrato tra sala operativa e agenti. Tale documento è necessario per capire come mai sia stata consegnata ammanettata quando in realtà è stato detto più volte che era stata consegnata serena alla municipale. Tale informazione sembra sia fondamentale per definire lo stato psichico e fisico della donna al momento della consegna. La nuova udienza si terrà il 25 novembre, giorno in cui il giudice riceverà dalla Questura i documenti richiesti. Ed allora si capirà cosa sarà di questa storia.

(Photocredit copertina ANSA)

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