Intercettazioni, cosa cambia per le persone comuni

Nessuno correrà il rischio di vedere da non-indagato le proprie conversazioni pubblicate sui giornali. Perché le intercettazioni continueranno ad essere lo stesso prezioso strumento d’indagine, ma verrà limitato il loro utilizzo quando riguardano persone estranei ai procedimenti. È questa la novità per le persone comuni contenuta nella riforma del processo penale, approvata oggi alla Camera con 314 voti favorevoli e 129 contrari. La legge contiene una delega al governo (passata ieri a Montecitorio con 278 sì e 156 no) articolata sostanzialmente in tre punti.

INTERCETTAZIONI, NOVITÀ IN TRE PUNTI –

Il testo che ha ricevuto il via libera dei deputati prevede innanzitutto che il governo dovrà scrivere nuove prescrizioni su come pm e giudici dovranno utilizzare le intercettazioni nei provvedimenti. In secondo luogo la delega elimina l’udienza stralcio o udienza filtro, durante la quale davanti al giudice accusa e difesa avrebbero dovuto accordarsi su quali conversazioni stralciare e quali invece mantenere agli atti. In terzo luogo – il punto che interessa la maggior parte delle persone, quelle non coinvolte in casi giudiziari – si stabilisce che non possono essere rese pubbliche le intercettazioni di ch è «occasionalmente coinvolto» nelle indagini. Quest’ultimo punto del testo è stato anche quello maggiormente contestato in aula a Montecitorio dal Movimento 5 Stelle, il partito che si è opposto in maniera più netta.

INTERCETTAZIONE, FURIA M5S: «LEGGE BAVAGLIO» –

Il deputato M5S Vittorio Ferraresi, intervenendo alla Camera, ha detto: «Dov’è la sinistra che faceva girotondi e che ora sta facendo quello che Berlusconi non è mai riuscito a fare? Questo bavaglio noi non lo vogliamo, e chiadiamo ai giornalisti e a magistrati di denunciare uno dei provvedimenti più pericolosi degli ultimi trent’anni, e chiediamo a tutti voi cittadini di informarvi e di fare altrettanto». Ma non solo. Ieri il deputato pentastellato ha affermato: «Con questa legge non avremmo mai conosciuto l’intercettazione sul rolex regalato al figlio di Lupi, che poi si è dimesso da ministro oppure quella del ministro Cancellieri con la famiglia Ligresti».

INTERCETTAZIONI, DECIDERÀ ANCHE UN GRUPPO DI ESPERTI –

Il ministro della Giustizia Andrea Orlando intanto ha provato a rasicurare gli scettici. Il Guardasigilli ha fatto sapere che a discutere sull’uso e la pubblicazione delle registrazioni sarà un tavolo di esperti, giuristi e magistrati, che si riunirà al suo dicastero. Il gruppo di esperti – ha detto Orlando «mira a tutelare le persone che non sono coinvolte nei procedimenti e a impedire una diffusione di informazioni che non abbiano una rilevanza penale, con tutti gli accorgimenti tecnici necessari».

(Foto di copertina: ANSA /  GIORGIO ONORATI)

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