Migranti, da mercoledì oltre 20mila da Serbia a Croazia. E l’Ungheria chiama i riservisti

19/09/2015 di Redazione

Non accenna a palcarsi la situazione di emergenza per il flusso di migranti dal Sud ed Est europa verso il centro del Vecchio Continente. Stando a quanto riferisce la polizia slovena oltre mille profughi sono entrati in Slovenia nelle ultime ore dalla Croazia, mentre a centinaia sono ancora accampati al confine  in attesa di poter passare.

MIGRANTI, NELLE ULTIME ORE 1.000 DA CROAZIA A SLOVENIA –

Alcuni dei migranti sono stati condotti nel centro di raccolta di Brezice, che si trova non lontano dal confine con la Croazia, altri invece si trovano nelle altre strutture dislocate sul territorio sloveno. Nel centro di raccolta di Brezice ci sono precisamente, finora, 119 migranti, nel centro di Celje hanno trovato accoglienza 200 rifugiati, a Gornja Radgona, non lontano dal confine ungherese, ce ne sono ulteriori 200. Il collegamento ferroviario tra la Croazia e la Slovenia sul confine di Dobova, invece, rimarrà fermo sino alle 18 di oggi.

Il premier croato Zorano Milanovic ha detto che tra Ungheria e Croazia non vi è stato alcun accordo formale per accogliere i profughi, ma «li abbiamo costretti a farlo». «Li abbiamo costretti ad accogliere i profughi, continueremo a farlo». Per Milanovic il problema è in Grecia e in Turchia, poiché attraverso le isole greche transita quasi l’80% di tutti i migranti. «Bisogna intervenire là, e la Ue si deve muovere». Il premier ieri ha spiegato che la Croazia offrirà cibo, acqua e visite mediche ai migranti per poi farli proseguire verso l’Europa centrale e settentrionale. Il premier sloveno Miro Cerar, intanto, ha anticipato che discuterà con i Paesi vicini la possibilità di creare un corridoio verso il resto dell’Ue se l’arrivo di migranti si rivelerà troppo intenso.

MIGRANTI, IN TRE GIORNI 20.700 DA SERBIA A CROAZIA –

Complessivamente, stando alle cifre diffuse dal ministero degli Interni croato, sono poco più di 20.700 i migranti entrati da mercoledì scorso fino a stamani (alle 11) in Croazia, passando illegalmente dalla Serbia. Il flusso più forte è al valico di confine di Tovarnik, dove questa mattina, in attesa di pullman e treni, si trovano 2.500 persone che verranno portate ai confini di Gorican e Botovo, con l’Ungheria, e di Bregana e Harmica, con la Slovenia. Già circa 7-8 mila profughi invece sono usciti dalla Croazia, con il sostengo della autorità croate.

 

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MIGRANTI, IN UNGHERIA CHIAMATI I RISERVISTI –

Situazione ancora critica in Ungheria, paese che ha chiamato in servizio i suoi riservisti per far fronte all’ondata di profughi che sta interessando il paese Ue e che ha concluso la costruzione di una barriera di filo spinato di 41 km con la Croazia. Il ministro della Difesa magiaro, Istvan Simicsko, ha spiegato che la decisione di richiamare alcuni riservisti su base volontaria è stata presa su richiesta del capo di Stato maggiore della Difesa. I riservisti saranno impiegati anzitutto nella vigilanza per le caserme, a rimpiazzo dei militari impegnati nell’emergenza migranti, ma potrebbero adempiere anche ad altri incarichi. «La barriera difensiva è stata portata a termine ieri sera», è stato invece l’annuncio di un portavoce del ministero della Difesa. Gli altri 330 km del confine con la Croazia sono segnati dal fiume Drava, difficilmente valicabile dai migranti.

MIGRANTI, IL VIMINALE CONVOCA I QUESTORI DEL NORD-EST –

E in Italia? Il Viminale lavora per evitare flussi sul nostro territorio dalla vicina Slovenia. Il ministero dell’Interno ha convocato a Roma i Questori e i dirigenti della Polizia di frontiera, dalla stradale alla Polfer, delle aree di confine del Friuli Venezia Giulia (Trieste, Gorizia e Tarvisio) e di altre regioni di confine. Al momento non si registrano comunque ingressi di migranti.

(Foto di copertina: ANSA / DRAGAN PETROVIC)

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