Lele Mora: «Così decidevo chi vinceva l’Isola dei famosi»

18/09/2015 di Redazione

Lele Mora è intervistato da Selvaggia Lucarelli su Il Fatto Quotidiano. Un intervista dove l’ex agente dei vip confessa: «Alle volte capita di incontrare persone che non ti fanno capire più nulla. La Pascale è per Berlusconi quello che Corona è stato per me».

Ce l’ha a morte con Signorini, perché ?
Perché è un pennivendolo. Mi ha usato. L’ho incontrato una sera al ristorante e l’ho insultato.
Ora ha paura di me perché ho una sua registrazione in cui ne dice di tutti i colori di Silvia Toffanin. Ma ne ho tante di registrazioni, di prove che c’è tanto marciume. Tra i giornalisti salvo solo Vittorio Feltri, Michele Santoro e Silvana Giacobini.

Ma c’è mai stato qualcosa di vero nel suo mondo?

Ho creato tante cose a tavolino. Anche le vittorie dell ’isola dei famosi.
Io facevo partecipare miei artisti come Walter Nudo e poi compravo i centralini per farli vincere.
Magari investivo 50.000 euro ma poi se Walter vinceva, io con gli sponsor chiudevo contratti
da un milione di euro, era un investimento.

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Piccolo dettaglio sul Cavaliere…

Berlusconi lo vede più?
Io non posso frequentare pregiudicati ma provo a telefonargli ogni tanto, chiamo ad Arcore e mi risponde sempre un cameriere che mi dice “Un attimo” e poi “Il presidente non c’è”. Sai, ora ha i due marescialli Rossi e Pascale intorno”.

Avrà un cellulare.
Credo che la Pascale non gli faccia usare neanche quello.

E sui vicini di cella racconta: «Io a Opera avevo due vicini di cella: Olindo Romano del delitto di Erba e Gianfranco Stevanin, il killer delle prostitute. Ero considerato un criminale di quella
levatura. Olindo lo chiamavo Yoghi, perché quando lavava i pavimenti aveva questa andatura da orso. Gli regalavo le mie merendine».

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