«Renzi vuole fare del Senato un Museo». Arriva la smentita da Palazzo Chigi

«Se Grasso riapre le votazioni su tutto l’Articolo 2 abolisco il Senato del tutto e ci faccio un museo». A riportare queste parole è il quotidiano La Stampa, in un pezzo a firma di Carlo Bertini. A pronunciarle, secondo il quotidiano torinese, sarebbe stato il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Parole pesanti, prontamente smentite da una nota (piuttosto dura) di Palazzo Chigi:

L’Ufficio stampa della Presidenza del Consiglio smentisce la frase “abolisco il Senato e ci faccio un museo”, attribuita oggi al Presidente del Consiglio da un quotidiano. Una frase volgare e assurda che Renzi non ha mai pronunciato né pensato o riferito.

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RENZI E IL SENATO MUSEO: COSA RIPORTA LA STAMPA

– Secondo quanto riporta la Stampa il premier avrebbe parlato dei dettagli: Palazzo Madama sarebbe diventato il Museo dell Istituzioni della Repubblica, con i dipendenti trasferiti in altri uffici statali.

Che si possa arrivare a sganciare una bomba del genere, pur con la premessa, «non vogliamo arrivare fin là perché Grasso invece di sicuro chiuderà i giochi e i numeri ce li abbiamo», lo conferma uno dei senatori più vicini al premier, «non è solo un deterrente, se serve la bomba si sgancia, perché tutti, da Bersani alla Lega, hanno detto che allora sarebbe preferibile abolirlo il Senato. Devono capire che se si riaprono le votazioni non stiamo lì a cercare un accordino, ma riscriviamo tutto il testo e poi vediamo…». E siccome le opposizioni potrebbero sempre insorgere con l’argomento che resterebbe solo una Camera di nominati con l’Italicum, questa dell’abrogazione del Senato non è la sola suggestione. Il piano B prevede anche una subordinata meno esplosiva in termini di messaggio anti-casta, ma non meno indigesta per i partiti: l’elezione diretta dei cento senatori, ma tutti in collegi uninominali, quelli già pronti dell’Italicum. Sfide uno contro uno nei territori, con le forze maggiori, Pd, 5 Stelle e in alcune zone del nord la Lega, avvantaggiate. E con Forza Italia, Ncd e i piccoli partiti a rischio zero senatori

Ora il pezzo del quotidiano torinese non è più raggiungibile (anche se si può visualizzare qui la copia cache). La dichiarazione (e la smentita) fa discutere su Twitter:

(ANSA/ ANGELO CARCONI)

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