Perchè lo smartphone è indispensabile per i migranti

08/09/2015 di Redazione

Smartphone per migranti, un oggetto tanto indispensabile quanto criticato. Il telefono cellulare di nuova generazione è un oggetto che più che la ricchezza dei migranti e di conseguenza la giustificazione per non accogliere chi non ne avrebbe bisogno, dimostra solo l’idiozia e l’ignoranza di chi fa questo rilievo, come ben spiegano The Independent e Die Welt.

MIGRANTI SMARTPHONE

–La crisi dei migranti suscita fortissime emozioni nell’opinione pubblica, divisa tra chi ritiene doveroso, o inevitabile, accogliere centinaia di migliaia di persone che scappano da guerre e miseria mettendo a rischio la propria vita, e chi invece giudica impossibile o sbagliato ospitare troppi stranieri. Chi condivide la tesi del respingimento generalizzato e delle frontiere chiuse ai migranti usa spesso un argomento sbagliato per rafforzare la sua posizione. Come rimarca The Independent, sui social network si leggono spesso commentatori che puntano sugli smartphone in mano ai migranti per sottolineare come i profughi siano persone benestanti, che non necessitano di solidarietà. Una tesi smentita però da una moltitudine di fatti chiamata realtà, come spiega un economista dell’università di Colonia per il quotidiano Die Welt. Lo smartphone in mano ai migranti non è solo un oggetto per loro indispensabile, ma spesso l’unica proprietà che hanno. I siriani, un popolo con un reddito pro capite certo distante dalle medie europee ma non povero, abbandonano lavoro, case di proprietà o automobili per mettersi in fuga dalla guerra. L’unica cosa che portano con sé è uno smartphone, che nel loro Paese era l’unica fonte di accesso a informazione indipendente, raggiunta attraverso i motori di ricerca o i social network.

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DISTRIBUIRE GLI SMARTPHONE

– Die Welt evidenzia come in molti Paesi africani o asiatici lo smartphone permetta di effettuare operazioni quotidiane rese impossibile dall’inefficienza della macchina statale e dall’arretratezza di quelle economie. Se per gli occidentali i telefonini connessi a internet servono per postare selfie o chattare per avere un appuntamento, per i migranti che arrivano in Europa servivano per ricevere posta elettronica, visto che quella cartacea non arriva, per pagare i servizi acquistati, o per gestire la comunicazione resa impossibile dalla mancanza di rete fissa.  Per questo i telefonini di nuova generazione sono diffusi tra i migranti, non perché li comprano con le diarie da pochi euro al giorno date loro per mangiare. Lo smartphone diventa poi indispensabile per compiere i viaggi attraverso l’Africa e l’Europa.

Senza smartphone una fuga con immensi pericoli che dura settimane se non mesi è pressoché impossibile. Serve per ottenere informazioni sulle tratte di viaggio, su quali controlli ci sono ai confini dei diversi Paesi attraversati, trovare un trasporto, tradurre le informazioni così come a localizzare la propria posizione via GPS.

Lo smartphone in mano ai migrant è spesso di qualità inferiore a quelli venduti in Europa. L’accesso a internet è ottenibile attraverso carte prepagate economiche, così come il wifi di molti locali pubblici. Lo smartphone poi serve per mantenere costanti informazioni ai propri familiari. La cosa davvero stupida è che se si vuole “fermare l’invasione” il modo migliore per informare gli africani o gli asiatici è proprio lo smartphone. Attraverso i telefonini di chi è già partito ottengono informazioni coloro i quali meditano se scappare o meno dai propri Paesi di nascita, vista la scarsità di fonti.

Photocredit; JOE KLAMAR/AFP/Getty Images

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