Profughi, fonti Ue: 70mila divisi tra Germania, Francia e Spagna

Aggiornamento – L’Unione Europea chiederà a Germania, Francia e Spagna di accogliere più di 70mila rifugiati. A rivelarlo sono fonti europee consultate dalle principali agenzie di stampa. Francia e Germania dovrebbero prendere insieme quasi la metà dei 120mila rifugiati che dovranno essere ricollocati per quote in base al piano che sarà presentato dal presidente della Commissione Ue. Jean-Claude Juncker. Il paese tedesco ne accoglierà 31mila, quello transalpino 24mila.

Ci sarebbe nel piano della commissione Ue anche un passaggio per rendere più semplice le procedure di rimpatrio: sempre fonti Ue spiegano come la Commissione preveda di inserire la Turchia e tutti i Paesi balcanici non europei nella lista delle nazioni “sicure”. Il motivo? Questo velocizzerebbe le procedure per i richiedenti asilo e permetterebbe di riportare nei loro Paesi quei migranti che non abbiano i requisiti per vedersi riconosciuto lo status.

PROFUGHI, LA SOLIDARIETÀ DEGLI AUSTRIACI –

È una vera e propria gara di solidarietà quella partita in Europa negli ultimi due giorni, dopo l’accordo raggiunto tra Germania, Austria e Ungheria per l’apertura dei confini ai profughi rimasti bloccati alla stazione Kelati di Budapest. Grazie ad un passaparola sui social network centinaia di persone ieri sono partite da Vienna alla volta della capitale ungherese per dare un passaggio in auto ai migranti e condurli nei confini austriaci. I promotori di #marchofhope (marcia della speranza) hanno annunciato sui social la riuscita della loro iniziativa. «Stiamo festeggiando il successo di questa iniziativa con i migranti a cui abbiamo assicurato un passaggio sicuro», hanno riferito. Alcuni di loro hanno scelto di viaggiare in ‘blocchi’ per ridurre il rischio di essere bloccati dalla polizia ungherese, che nel frattempo aveva avvisato del rischio di essere denunciati ed accusati di traffico di essere umani.

profughi(Foto da archivio Ansa. Credit: EPA / CSABA KRIZSAN)

 

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PROFUGHI, SINDACI FRANCESI PRONTI ALL’ACCOGLIENZA –

Ma solidarietà è stata manifestata anche nel Regno Unito, in Olanda e in Francia. Nel Regno Unito, ad esempio, sono oltre 2mila le persone che si sono offerte di ospitare profughi in casa per risolvere l’emergenza. L’iniziativa è partita da Zoe Fritz, creatore di un database sul web di coloro che sono disposti ad offrire un tetto sicuro a chi scappa da guerre e persecuzioni. In Olanda sono circa 20mila le famiglie che si sono offerte di accogliere i profughi in un’iniziativa lanciata su Facebook da un residente della zona di Apeldoorn, nella provincia di Gheldria. In Francia, come affermato dal ministro dell’Interno Berard Cazenueve, decine di sindaci si sono detti disponibili ad accogliere i rifugiati e i richiedenti asilo nei loro comuni.

PROFUGHI, ALMENO 13MILA GIUNTI IN TRENO IN GERMANIA –

Complessivamente, fanno sapere le ferrovie tedesche,  si contano finora 13mila profughi giunti in Germania dall’Est europeo, quasi tutti di nazionalità siriana. La maggior parte giunti in treno a Monaco, altri a Francoforte e Dortmund. La cancelliera Angela Merkel ha dichiarato che le frontiere del paese sono aperte senza un limite alle richieste di asilo. Vienna invece ha annunciato un graduale ripristino dei controlli alla frontiera. Il ministero dell’Interno austriaco ha riferito di aver visto transitare nel fine settimane sul propriot erritorio, dall’Ungheria alla Germania, ben 15mila rifugiati.

 

profughi(Foto da archivio Ansa. Credit: EPA / HANS PUNZ)

 

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PROFUGHI, LONDRA CHIEDE RAID IN SIRIA –

Rispetto all’emergenza profughi e all’orrore che la crisi porta con sé la Gran Bretagna continua comunque ad avere un approccio diverso dagli altri paesi europei, che non intende partecipare al piano dell’Unione Europea per la suddivisione delle quote di profughi, e che accoglierà fino a 15mila migranti prelevati direttamente nei campi al confine con la Siria. Londra vuole una nuova campagna di raid contro l’isis e lanciare un’azione di intelligence contro i trafficanti di esseri umani per provare a risolvere il problema alla radice. Anche la Spagna sembra scettica sul piano Ue. L’Europa, in sostanza, è disunita sulle decisioni da assumere. Scrive Luigi Offeddu sul Corriere della Sera:

Dopodomani, la Commissione Europea proporrà che il totale non sia più di 40 mila esseri umani, come in passato, ma il triplo, 120 mila. L’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati chiede che siano 200 mila. Ma tanto per cambiare, l’Europa è lacerata. Londra continua a rifiutare le quote in via di principio, e ora però spiega che accoglierà 15 mila profughi siriani, preparando nel contempo — secondo il Sunday Times — un attacco militare contro l’Isis e i «trafficanti di esseri umani» in Siria. La Svezia sostiene senza esitazioni la proposta di Bruxelles, e così fanno la Finlandia, la Francia, quasi tutta l’Europa Occidentale. Ci sono forti malumori in Spagna, già contraria alle «vecchie» stime assegnatele: anche se ora le verrà richiesto di accettare la metà dei migranti accettati dalla Germania, dovrà comunque rassegnarsi a un numero triplo rispetto al passato. Sempre che accetti: a luglio, il principio della redistribuzione obbligatoria venne respinto da tutti i 28 Stati e passò solo quello della volontarietà. Infatti Austria, Gran Bretagna, Danimarca e Ungheria, più — a parole o con i fatti — altri Paesi dell’Est, alle quote dissero «no», e basta. Da allora, nulla è cambiato nelle procedure: qualunque essa sia, la proposta della Commissione dovrà comunque essere approvata da un Consiglio Ue, cioè da un vertice dei capi di Stato e di governo. Berlino e Vienna lo chiedono a gran voce, Bruxelles per ora nicchia, ben consapevole delle fratture esistenti: si dovrebbe votare a maggioranza qualificata, che in genere equivale ad una corsa ad ostacoli di 10 mila metri, fra paludi e burroni.

PROFUGHI, 20 CADUTI IN MARE –

Infine, l’Italia. L’emergenza non si è certamente arrestata anche nel nostro Paese. Ieri circa 20 migranti sarebbero caduti in acqua nel Canale di Sicilia prima che la loro imbarcazione venisse avvicinata dai mezzi della Guardia Costiera. A riferirlo sono stati alcuni extracomunitari sbarcati a Lamperdura domenica mattina. Sono 107 le persone tratte in salvo nell’operazione (il gommone è stato soccorso dalla nave Dattilo e si trovava a circa 30 miglia dalle coste libiche).

(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit: EPA / HANS PUNZ)

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