Il Mar Morto sta morendo

28/08/2015 di Redazione

Come già è accaduto a bacini anche più importanti, come il mare d’Aral o il lago Ciad per gli esempi della massima rilevanza, anche il Mar Morto sta riducendo la sua superficie e s’avvia a sparire, se non interverrà l’uomo a rimediare ai danni che ha combinato.

Il Mar Morto visto dalla fortezza di Masada (Photo credit  THOMAS COEX/AFP/Getty Images)
Il Mar Morto visto dalla fortezza di Masada (Photo credit THOMAS COEX/AFP/Getty Images)

IL MAR MORTO NON RICEVE PIÙ ACQUA –

Il Mar Morto è un problema di palestinesi, giordani e israeliani, che negli ultimi anni hanno visto il particolare bacino restringersi velocemente e le sue sponde ritirarsi sempre di più . La particolarità del Mar Morto è quella d’essere ricco di minerali e circa 10 volte più salato dell’acqua degli oceani, nonostante si tratti di fatto di un lago, ma si trova nella depressione più profonda della Terra, e deve la sua elevata salinità all’effetto dell’evaporazione delle sue acque non compensata da quelle degli immissari.

IL MAR MORTO SPARISCE –

L’allarme è quello che segnala un disastro ecologico, perché la perdita non si limiterebbe a quella di una pregiata località turistica, tanto che al ritirarsi delle sue acque sulle sue ex rive si stanno aprendo delle voragini capaci d’inghiottire interi edifici, per non parlare del danno ecologico e della perdita di un ecosistema unico nel suo genere.

I PROGETTI INUTILI –

Il problema principale è dato dal fatto che il 95% della portata del fiume Giordano è dirottata altrove prima d’arrivarvi. Israele, Giordania e Palestina hanno siglato un accordo per fare in modo di portarvi acqua, da un impianto di dissalazione sulle rive del Mar Rosso, che invierà in pratica acqua ultra-salinizzata al Mar Morto per 40 anni. Quella buona invece sarà ovviamente data agli usi umani. L’impatto ecologico di questo rimedio e di tutto quel sale non è stimabile. Ma è l’unico progetto che c’è, l’acqua del Giordano non la molla nessuno e già non basta.

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LA SPARTIZIONE DELL’ACQUA –

L’accordo è stato siglato tra Giordania e Israele, mentre la Palestina aspetta ancora un accordo che gli permetta di comprare più acqua da Israele, che controlla le risorse idriche palestinesi e poi rivende loro l’acqua. Secondo i trattati internazionali i palestinesi hanno diritto all’accesso alle acque del Giordano, ma dal 1967 Israele non lo ha permesso. Così come l’Eastern Mountain Aquifer e quello di Gaza sono stati prosciugati da Israele da una parte e dai coloni in West Bank dall’altra. Uno scenario nel quale appare chiaro che di acqua per rianimare il mar Morto non ce n’è.

 

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