Fisco, ecco come cambieranno le tasse sulla casa

26/08/2015 di Redazione

Tasse,

Matteo Renzi ha rilanciato l’azione del governo, annunciando un taglio a partire dal 2016. «Via Tasi e Imu per tutti», ha rivendicato da Pesaro. Come ricorda il Corriere della Sera, la Tasi è la tassa sui servizi indivisibili – come l’illuminazione pubblica – pagata dai proprietari di prime e seconde case. L’obiettivo dell’esecutivo? Toglierla soltanto per le prime case. C’è però il nodo delle coperture da trovare, dato che l’operazione “pesa” per circa 3,5 miliardi di euro.

 

TASSE SULLA CASA, COSA CAMBIA –

I fondi dovranno così essere trovati nell’affaire della legge di Stabilità, che dovrà essere presentata entro il 15 ottobre dal governo:

«Sarà necessario trovare fondi molto più ingenti, fino a 30 miliardi di euro, per finanziare tutti i progetti annunciati dal governo, come il piano antipovertà e la conferma degli sgravi sui contributi per i contratti stabili. Buona parte delle risorse dovrebbe arrivare dalla spending review , la revisione della spesa pubblica, che dovrebbe portare in dote circa 10 miliardi di euro. Per mettersi al riparo di rischi di incostituzionalità, eliminare la Tasi sulle prima case potrebbe portare a cancellare l’imposta anche per le seconde case. Ma sarebbe solo una cautela giuridica: per il cittadino non cambierebbe nulla e nemmeno per i conti dello Stato. Perché quel miliardo e 200 milioni di euro (tanto vale la Tasi sulle seconde case) andrebbe recuperato sull’Imu», si spiega sul Corriere della Sera. 

Per quanto riguarda l’Imu, l’imposta sul possesso degli immobili pagata ora quasi esclusivamente sulle seconde case, il nodo è più complicato. Cancellare l’Imu su tutte le case, secondo il quotidiano diretto da Luciano Fontana, sarebbe un’operazione troppo costosa, intorno ai 15 miliardi di euro. Possibile invece toglierla per quelle prime case sulle quali l’imposta grava ancora. Si tratta delle “abitazioni di lusso” (categorie catastali A/1, A/8 e A/9, ndr):

«L’operazione avrebbe un costo minimo, meno di 100 milioni di euro. Ma nella maggioranza c’è chi, come il sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti, la considera iniqua e preferirebbe una detrazione di 400 euro che azzererebbe la tassa solo per la metà dell’abitazioni di lusso. L’Imu dovrebbe essere cancellata anche per altre due categorie: la prima è quella dei terreni agricoli, con un costo che potrebbe variare da 260 a 820 milioni di euro, a seconda che si voglia semplice tornare alle regole più favorevoli del 2013, o eliminare l’imposta pure per i terreni di pianura. La seconda categoria è quella degli «imbullonati», i macchinari industriali fissi: può sembrare strano, ma anche questi pagano l’Imu con un gettito intorno ai 500 milioni di euro», spiega ancora il Corsera.

Resta invece da capire se il governo rifinanzierà altre due forme di agevolazioni: le spese per le ristrutturazioni edilizie, fino a 96 mila euro, detraibili al 50%, e quelle per il risparmio energetico, con l’«ecobonus», al 65%.

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