Marò, Tribunale del Mare: «Stop disputa Roma-New Delhi»

24/08/2015 di Redazione

Marò

, ore 15.56 –

La decisione del Tribunale del Mare ha intanto diviso il mondo politico italiano, con le forze del centrodestra che hanno attaccato l’esecutivo Renzi. Forza Italia e Lega hanno contestato il governo, seppur attribuendo le maggiori responsabilità alla strategia adottata in passato dall’esecutivo Monti. Accuse, quelle verso il “governo dei tecnici”, condivise anche da Area Popolare: in merito al verdetto di Amburgo, invece, per centristi e alfaniani restano maggiori i segnali incoraggianti.

Marò

, ore 15.43 –

«Ragionevolmente credo che ci vorrà da un anno e mezzo a due anni per avere il pronunciamento dell’Aja. Il tribunale è già stato costituito e Francesco Francioni sarà il membro italiano di un collegio di 5 giudici. Nella sua prima ordinanza l’Aja fisserà la data entro cui le parti devono presentare le memorie e le date per udienze. Ritengo che ci vorrà almeno un anno per la prima udienza». A stimare quanto tempo potrebbe essere necessario prima di un verdetto dell’Aja sul caso dei Marò è Roberto Virzo, docente di diritto internazionale all’Università del Sannio. Contattato dall’ANSA, il docente ha precisato come l’ordinanza di Amburgo sia obbligatoria sia per l’Italia che per l’India. E come sarà ora l’Aja a stabilire chi ha la giurisdizione: «Nel frattempo né l’Italia né l’India potranno avviare procedimenti».

Marò

, ore 15.15 – Il giudice ad hoc nel Tribunale del Mare scelto dall’Italia, Francesco Francioni, invece, ha concordato con la decisione del Tribunale. Si aspettava però una scelta diversa sulle misure temporanee. «Come possono essere efficaci tali misure senza che vengano revocate, pro tempore, le misure di limitazione della libertà individuale dei due marò italiani?».

Marò

, ore 15.09 – L’India non ha apprezzato la decisione del Tribunale del Mare sul caso dei Marò. Il giudice indiano Chandrasekhara Rao, che ha votato contro, ha protestato spiegando come «il Tribunale di Amburgo, pur apparentemente rivolgendosi ad entrambe le parti, in effetti si rivolge solo all’India». Per il giudice indiano «la misura prescritta dal tribunale, in questo caso, è completamente sbilanciata e non fondata correttamente sulla legge».

Marò

, ore 15.01 –
Per il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, comunque, il verdetto di Amburgo è considerato «un risultato utile». Questo perché «ha stabilito in forma definitiva il principio molto importante che non sarà la giustizia indiana a gestire la vicenda dei Marò». Per poi aggiungere: «Sarà l’arbitrato internazionale come l’Italia aveva chiesto, a gestire questo caso». Certo, resta l’amarezza per il mancato accoglimento delle richieste sulle misure cautelari: «Naturalmente il governo italiano – ha aggiunto – resta impegnato sull’obiettivo, nel corso della vicenda arbitrale, di garantire la libertà ai due fucilieri. Sappiamo che Enrica Lexie era in acque internazionali e che i due marò svolgevano il loro compito di militari in rappresentanza dello Stato. Continuiamo a lavorare per questo obiettivo».

Marò

, ore 14.30 – «L’Italia sperava diversamente. Avevamo chiesto altre cose, la sentenza non va nella direzione che avevamo richiesto». A manifestare la sua delusione per la scelta del Tribunale del Mare di non accogliere le richieste italiane sulle misure d’urgenza per Girone e Latorre è stato il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. «Il governo non può fare altro che prenderne atto, poi si decideranno ulteriori passi da parte del presidente del Consiglio e dei ministri competenti», ha aggiunto a Rimini, a margine del meeting di Comunione e Liberazione.

Marò

, ore 12.30 –

Bene lo stop del tribunale del mare alla giurisdizione indiana, delusione per la mancata adozione di misure per Girone e Latorre e intenzione di «rinnovare le richieste relative alla condizione dei fucilieri davanti alla Corte arbitrale». Questa è la posizione italiana dopo il verdetto sul caro dei Marò da parte dell’agente italiano Francesco Azzarello.

Marò

, ore 12.10 –

Il Tribunale del Mare passa quindi il caso al Tribunale arbitrale dell’Aja a cui appartiene, secondo la Corte di Amburgo, «la sentenza nel merito». Proprio per questo il Tribunale non ha considerato «appropriato» prescrivere misure temporanee, dato che queste toccherebbero aspetti di merito.

Marò,

, ore 11.48 – Per la precisione, nel leggere la sentenza, la Corte ha spiegato come «non considera appropriato prescrivere misure temporanee sui due Marò» Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Il presidente ha precisato che il Tribunale è consapevole sia del dolore delle famiglie dei pescatori indiani uccisi, sia delle conseguenze che le restrizioni comportano per i Marò, aggiungendo dunque che le decisioni della Corte “non devono in nessun modo essere interpretate come un modo di appoggiare rivendicazioni di una delle due parti”

Marò,

ore 11.43 -Nessuna misura temporanea è stata presa in attesa della fine dell’iter giudiziario, in cui rimanda anche la decisione a “un tribunale diverso”, come spiegano le principale agenzie di stampa.

Marò,

ore 11.40 – La decisione del Tribunale del Mare è stata presa con 15 voti a favore contro 6. La motivazione della decisione risiede nella necessità di preservare i diritti delle parti. Entro il 28 settembre «Roma e New Delhi dovranno presentare un rapporto di ottemperanza con le misure previste».

Marò,

ore 11.35 – Il Tribunale del mare ha chiesto a Italia e India che sospendano «altre procedure in corso» sul caso dei due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre. (ecco il verdetto, ndr)

Marò,

ore 11.30 – Quattro emittenti televisive indiane “all news” seguono in diretta la lettura della sentenza del Tribunale per il diritto del mare di Amburgo sul caso dei Marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Times Now, Ndtv, India Today e XNews stanno mostrando il giudice russo Vladimir Golitsyn leggere le considerazioni preliminari all’ordinanza riguardante le richieste italiane.

Marò,

ore 11.20 – L’udienza è iniziata alla corte di Amburgo, il presidente del Tribunale Vladimir Golitsyn ha cominciato l’esame del caso. L’Italia ha chiesto che l’India si astenga dall’esercitare ogni giurisdizione in merito all’incidente dell’Erica Lexie nella quale sono coinvolti i due Marò. Il nostro Paese ha chiesto anche che l’India intraprenda le misure necessarie per sollevare tutte le restrizioni sulla libertà di movimento di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, permettendo a Girone di far rientro in Italia e a Latorre di potervi rimanere, in attesa degli esiti della procedura di arbitrato internazionale sull’intera vicenda. L’India si oppone a queste richieste.

Marò,

c’è attesa per la decisione del Tribunale internazionale del diritto del mare di Amburgo, presieduto da Vladimir Golitsyn, sul procedimento nei confronti dei due fucilieri della Marina, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, accusati in India dell’omicidio di due pescatori nel 2012. Il Tribunale è chiamato a pronunciarsi unicamente sulla giurisdizione del caso e sulle misure cautelari nei confronti dei due Marò.

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