Oscar Pistorius dal 21 agosto in libertà vigilata, dopo soli 10 mesi dalla condanna

Era il giorno di San Valentino del 2013. E il mito dell’atleta coraggioso, di chi aveva sfidato l’impossibile e aveva vinto, di chi da regole ottuse era stato osteggiato, crollò.

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Oscar Pistorius

era un mito. Un simbolo. Un’icona della disabilità che diventa motore di una vita eccezionale. E fino a quel giorno era un uomo invidiato, nonostante gli mancassero le gambe, aveva tutto: soldi, fama, vittorie, imprese e una ragazza bellissima accanto: Reeva Steenkamp.

Oscar Pistorius foto sangue Reeva Steenkamp 6

I rotocalchi avevano più volte ritratto la felicità della coppia, anche se qualcuno sottolineava, nelle ultime settimane, come le paranoie di Oscar, la paura di atti violenti e forse anche la sua gelosia, stessero minando la relazione. Poi, gli spari nella notte. Attraverso la porta del bagno. Oscar la uccide. Dirà di averlo fatto temendo l’incursione di un estraneo per una rapina, per tutta la durata del procedimento penale. Arriverà una condanna a 5 anni, alla fine del 2014, per omicidio colposo, con enormi polemiche annesse e buona parte delle fortune accumulate in anni bruciate in spese legali faraoniche.

Bene, ora, dopo soli 10 mesi, avrà il beneficio della libertà vigilata. Il campione paralimpico sudafricano lascerà infatti il carcere di Pretoria il prossimo 21 agosto. A dirlo è il Telegraph. Pistorius dovrebbe scontare gli arresti domiciliari a casa di suo zio nell’esclusivo sobborgo di Waterkloof a Pretoria e lavorare presso i servizi sociali.

OSCAR PISTORIUS, OLIMPIADI –

Nessuna speranza, però, per l’atleta di riprendere l’attività sportiva professionistica. La Iaaf come la sua federazione hanno confermato che potrà essere tesserabile, previa una discussione ad hoc, solo alla fine dei 5 anni di pena. Se vorrà tentare di nuovo l’avventura olimpica, dunque, non sarà Rio il suo obiettivo, ma Tokyo 2020. Avrà 33 anni, ma la lunga assenza dalle piste potrebbe impedirgli di arrivarci.

OSCAR PISTORIUS, LE REAZIONI –

Contrari alla scarcerazione i genitori di Reeva, che hanno espresso pubblicamente, al quotidiano locae The Citizen, la convinzione che non vi sia giustizia in un rilascio, sia pur in libertà vicinata, dopo soli 10 mesi, e che la pericolosità sociale di Oscar sia ancora molto alta.

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