Stipendi monstre Cisl, dirigente denuncia e viene cacciato

Cacciato dal sindacato per aver svelato chi nell’organizzazione, la Cisl, percepisce stipendi alti. È il destino di Fausto Scandola, il dirigente che ha inviato a troppe persone via mail un mini-dossier corredato di nomi e cifre.

STIPENDI ALTI CISL, LA LISTA –

Si è scoperto così che i sindacalisti dell’organizzazione cattolica guidata da Annamaria Furlan percepiscono stipendi che neanche Barack Obama o il presidente Sergio Mattarella portano a casa. Ne parla Matteo Pucciarelli su Repubblica:

Ecco qualche nome e cifra in lista: Antonino Sorgi, presidente nazionale dell’Inas Cisl, nel 2014 si è portato a casa 256mila euro lordi: 77.969,71 euro di pensione, 100.123,00 euro di compenso Inas e 77.957,00 euro come compenso Inas immobiliare. Valeriano Canepari, ex presidente Caf Cisl Nazionale, nel 2013 ha messo insieme 97.170,00 euro di pensione, più 192.071,00 euro a capo della Usr Cisl Emilia Romagna: totale annuo, 289.241,00 euro. Ermenegildo Bonfanti, segretario generale nazionale Fnp Cisl, 225mila euro in un anno, di cui 143mila di pensione. Pierangelo Raineri, gran capo della Fisascat Cisl, 237 mila euro grazie anche ai gettoni di presenza in Enasarco, più moglie e figlio assunti in enti collegati alla stessa Cisl.

Di mezzo, nella denuncia, ci va anche la stessa Furlan. Il 9 luglio scorso – è sempre la denuncia di Scandola, che racconta – il comitato esecutivo nazionale confederale della Cisl approva all’unanimità un nuovo regolamento presentato dalla segretaria generale. Dove si parla di trasparenza, fissando finalmente delle regole precise sugli stipendi. Confrontando tutti i livelli della Cisl cosa ne esce fuori? Che l’aumento tabellare tra il 2008 (anno di inizio di una crisi non ancora conclusa) e il 2015 è pari al 12,93 per cento. A conti fatti, va detto, sarebbe l’inflazione. Se Furlan nel 2008 portava a casa un totale lordo di 99mila euro, ora potrebbe arrivare a 114mila. Sarà questo lo stipendio massimo consentito. Al mese fanno 3.326 euro netti più un altro 30 per cento di indennità.

 

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STIPENDI ALTI CISL, LA RISPOSTA –

Una risposta sul caso è arrivata dalla segretaria generale della Cisl Furlan, che a Repubblica, in un’intervista rilasciata a Paolo Griseri, ha annunciato una «svolta verso la trasparenza»:

«L’organizzazione aveva bisogno di nuove regole e se le è date con il regolamento approvato il 9 luglio che entrerà pienamente in vigore il 30 settembre. Escluse d’ora in poi le possibilità di cumulo delle indennità. Abbiamo imboccato la strada della trasparenza e la completeremo con l’assemblea di organizzazione di novembre».

Sull’addio forzato di Scandola, invece, Furlan ha dichiarato:

«L’espulsione è stata decisa dalla nostra magistratura interna che è autonoma nelle sue scelte. Non sono tanto decisive le offese personali che mi sono state rivolte nella lettera che mi ha inviato ma la scelta di far circolare quel documento in questo modo gettando discredito sull’organizzazione».

(Copertina: Annamaria Furlan, leader Cisl. Credit foto: Ansa)

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