Juventus-Lazio, come svendere la Supercoppa Italiana e il nostro calcio

Sono bastati pochi istanti. Poche inquadrature. Pochi minuti di gara: i primi replay per accorgersi di tutto. Un campo di gioco non all’altezza, una regia dilettantesca.

Stiamo parlando di Juventus-Lazio, la finale di Supercoppa Italiana in onda su Rai Uno in un afoso sabato pomeriggio.

Negli stessi momenti in cui su Fox Sport iniziava la Premier League, con Facebook che incitava gli utenti a parlarne, e sedicimila telecamere per proporci da ogni prospettiva le azioni di Manchester United- Tottenham, Rai Uno ci proponeva una partita raccontata con tre telecamere. La diretta della partita, ha specificato più volte il telecronista di Viale Mazzini Alberto Rimedio, era prodotta dalla televisione cinese. Insomma, non prendetevela con noi. E hanno ragione. Bisognerebbe prendersela con chi ha deciso di giocare questa partita in queste condizioni.

Va detto chiaramente: è una piccola caporetto per il nostro calcio. Non una novità. Ma è veramente irritante vedere come il nostro calcio non solo non sappia vendersi in maniera decente ai proprio “tifosi”, ma anzi riesca piuttosto a svendersi. A danneggiare la propria immagine in tutto il mondo. E il mercato del pallone è ormai globale, e la Serie A dovrebbe essere trattata come un marchio di prestigio. 

Nessun brand oggi tratterebbe se stesso come la Lega Calcio ha trattato il calcio italiano e la finale di Supercoppa.

Soltanto una malattia come il tifo può spingere qualcuno a guardare una partita giocata su un campo “indegno”, coperta dal punto di vista televisivo come neanche negli anni ’80, e dai contenuti tecnici….rivedibili.

Insomma, ci chiediamo e vi chiediamo: ma vale la pena andare a giocare una partita dall’altra parte del mondo, svilendo in questo modo il nostro prodotto calcio?

Per quanti soldi arriveranno dalla Cina per questa partita, il danno subito oggi dal nostro sport nazionale è immensamente più grande. Enorme. Ricordiamoci che il calcio è una delle industrie più importanti del nostro paese: fa girare centinaia di milioni di euro. E i manager del nostro calcio, lo (mal)trattano in questo modo.

Ci sarebbe da discuterne seriamente, invece, come spesso accade quando si parla di calcio, tutto passerà in secondo piano rispetto alla vittoria dell’una o dell’altra squadra e alle successive polemiche.

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