L’accusa di un migrante: «Soldi da Quinta Colonna»

28/07/2015 di Redazione

Si torna a parlare del modus operandi di Quinta Colonna, il talk show di Rete 4 condotto da Paolo Del Debbio. Dopo il falso servizio smascherato da Striscia la notizia in cui un rom in cambio di 300 euro si sarebbe finto un ladro di auto orgoglioso di truffare la gente, un nuovo caso è pronto a scuotere la redazione del programma Mediaset: Il Fatto Quotidiano raccoglie oggi con un articolo di Marco Franchi la testimonianza di Aziz Essalmi, marocchino protagonista il 19 maggio scorso di un collegamento in diretta da Padova. «Mi avevano promesso un regalo» confessa il migrante al quotidiano diretto da Marco Travaglio confermando la sua versione dei fatti già raccontata il 15 luglio al Corriere del Veneto: la scenetta con il leghista Roberto Marcato sarebbe stata montata ad arte.

LEGGI ANCHE Fulvio Benelli: «Sul servizio del rom truffatore avevo un accordo con Del Debbio»

Il Fatto a pagina 17 ricostruisce così lo scontro in diretta:

Nel suo intervento tv Aziz attacca il sindaco di Padova, l’ultraleghista Massimo Bitonci, gridando in un italiano incerto “Via da Padova, vogliamo le sue dimissioni”. In studio a incalzarlo c’è Roberto Marcato, all’epoca presidente del Consiglio comunale di Padova e fresco di nomina come assessore regionale allo sviluppo economico: “Mi puoi dire che fedina penale hai?”. […] Poi arriva il colpo di scena: […] un ragazzo ben vestito porge uno smartphone alla giornalista: “Quattro arresti, Paolo, c’è la sua foto”, grida lei. E’ il bello della diretta: l’immigrato anti-leghista viene smascherato per quello che è: un ladro. Ma non basta: Aziz […] si lancia in un ballo pelvico con un sorriso di sfida

Aziz racconta a distanza di un paio di mesi che era tutto preparato:

“Mi hanno chiamato (i giornalisti della trasmissione, ndr), mentre ero in stazione. C’era un leghista padovano e un giornalista. Mi hanno spiegato quello che dovevo dire: Marcato mi avrebbe chiesto della fedina penale e mi hanno detto di dire che ‘non c’è niente’. Anche sulle contestazioni a Bitonci ci siamo messi d’accordo, io non sapevo nemmeno chi fosse. Sapevano anche dei miei precedenti penali, mi hanno chiamato perché mi conoscevano già”. Secondo Aziz, anche “il gesto”, ovvero l’irridente balletto pelvico, sarebbe stato commissionato. “Mi avevano detto che sarebbero bastati cinque minuti: io avevo bisogno di soldi e ho accettato”

La redazione di Quinta Colonna respinge le accuse e smentisce la versione di Aziz: «Siamo dei professionisti seri».

Photocredit copertina video.mediaset.it

Share this article