Sciopero Atac Roma 27 luglio 2015, Gabrielli “minaccia” i sindacati

Sciopero Atac Roma 27 luglio 2015, i sindacati sono stati messi alle strette dal prefetto di Roma Franco Gabrielli che ieri ha ricevuto in prefettura i rappresentanti delle sigle che hanno indetto l’agitazione per il prossimo lunedì: la linea è chiara, il prefetto ha offerto ai sindacati la possibilità di raggiungere un accordo, magari per un rinvio dello sciopero che ad oggi rimane un’opzione sul tavolo. Altrimenti, il prefetto lo ha detto chiaramente, la legge fornisce gli strumenti per evitare un altro lunedì di passione alla città: la precettazione.

SCIOPERO ATAC ROMA 27 LUGLIO 2015, I SINDACATI ALLE STRETTE

Ne parla il Messaggero nella Cronaca di Roma.

Ai sindacalisti di Orsa e Ugl, Franco Gabrielli ha dato tempo fino alle 12 di oggi. Nel vertice di ieri pomeriggio a Palazzo Valentini, durato oltre tre ore, il prefetto di Roma ha cercato la via del dialogo con i sindacati che hanno organizzato per lunedì prossimo l’ennesimo sciopero dei trasporti, il quinto negli ultimi quattro mesi. La richiesta però è stata chiara: la protesta va ritirata. Altrimenti la precettazione sarebbe una mossa quasi obbligata per tutelare il diritto alla libera circolazione dei romani, già provati da 22 giorni di disagi sulla metropolitana per colpa dello sciopero bianco dei macchinisti contro la riforma del contratto avviata da Atac. Alle organizzazioni Gabrielli ha chiesto «un gesto di responsabilità», facendo capire però che «se non dovesse accadere, abbiamo gli strumenti per evitare che la città viva un’altra giornata di passione. Dobbiamo evitare ai romani un ulteriore aggravio a una vita già complicata».

D’altronde la precettazione è stata richiesta a gran voce dal garante degli Scioperi, l’istituzione statale deputata ad evitare gli interruzioni nei pubblici servizi, e questo significa che la situazione in città è davvero al punto di rottura.

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I sindacati, scrive il Messaggero, per ora mostrano il volto duro.

Il prefetto non cerca strappi ed è al lavoro per trovare un accordo con le due sigle che hanno convocato la serrata. A Palazzo Valentini i sindacati hanno provato a mantenere il punto e, almeno in un primo momento, avrebbero sostenuto di non voler ritirare lo sciopero che lunedì prossimo dovrebbe bloccare, tra le 8,30 e le 17 e poi dalle 20 a fine servizio, le corse di bus, filobus, tram, metropolitane e delle ferrovie Roma-Lido, Termini-Giardinetti e Roma-Nord. Ai sindacati Gabrielli ha fatto capire che, dopo tre settimane di caos in metropolitana per la protesta irregolare dei macchinisti, l’ennesimo sciopero potrebbe creare disagi troppo pesanti. E che lo strumento della precettazione – richiesto con forza da un organo terzo come l’Authority – stavolta potrebbe essere messo in campo per davvero. Considerazioni che hanno convinto i sindacati ad avviare una riflessione al proprio interno. Hanno chiesto tempo. E il prefetto ha detto che aspetterà una risposta entro mezzogiorno di oggi.

La situazione sulle banchine del Trasporto Pubblico romano non cessa di essere tesissima: un macchinista è stato aggredito “per un problema tecnico sulla linea A”, per non parlare di ciò che è accaduto sul tram 5 all’altezza di Largo Preneste: “Una signora nigeriana ha letteralmente preso a morsi un controllore: Me l’avete già chiesto il biglietto, quante volte ve lo devo far vedere?”, avrebbe detto la donna; l’uomo è stato accompagnato all’ospedale dai colleghi: “Ferita lacerocontusa all’avambraccio”, riporta il Corriere della Sera nella Cronaca di Roma.

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