Roma Nord, rivolta di Casale San Nicola contro i profughi: scontri con la polizia

Roma Nord, arrivano i migranti: tensione a Casale San Nicola, località fra la Storta e l’Olgiata, dove stanno arrivando i migranti distaccati nell’ex scuola Socrate nonostante le proteste della popolazione che da settimane è mobilitata per evitare gli insediamenti disposti dal prefetto di Roma Franco Gabrielli in una struttura, dicono i cittadini, che rimane inadeguata nonostante i lavori di risistemazione che sono stati effettuati nello scorso mese. «Abbiamo inviato 19 persone che devono soggiornare a Casale San Nicola e c’è un blocco stradale di cittadini che non permette che entrino. Ora sono sui mezzi ma entreranno nel centro perché rimuoveremo il blocco. Non faremo passi indietro», ha ribadito il prefetto, che ha anche aggiunto: «Non possiamo far passare questo concetto». Una decisione che ha provocato subito scontri.

Intorno a mezzogiorno la tensione è esplosa e sono scoppiati i primi scontri tra polizia e manifestanti: le agenzie hanno riferito che tra le persone che protestavano ce ne erano anche alcuni a volto coperto. Incendiati cassonetti e anche alcune balle di fieno che si trovano nei campi che circondano l’area. Cittadini e militanti di Casapound si sono seduti per terra per impedire il passaggio dei profughi: la polizia ha forzato il blocco. A quel punto sono cominciati i tafferugli. casale san nicola  

ROMA NORD, POLIZIA RIMANE IN PRESIDIO 15.30-

Secondo quanto si apprende per ora la situazione a Casale San Nicola è calma, ma la polizia rimane in presidio. Le forze dell’ordine hanno spiegato che sarebbe improprio fare paragoni con Tor Sapienza: lì c’era un disagio reale e che durava da molto, qui invece è una protesta di quartiere, nei confronti di una realtà in cui gli immigrati, per logistica e numero, non danno alcun fastidio.

ROMA NORD, BOTTIGLIE CONTRO IL PULLMAN DEI MIGRANTI 15.15-

Francesca Danese, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Roma, ha espresso solidarietà nei confronti degli agenti e dei migranti, condannando le intolleranze e le strumentalizzazioni «di pochi irresponsabili, che cavalcano tensioni e disagio sociale a fini politici». Continua Danese nella sua nota: «La mia solidarietà va anche agli agenti di polizia rimasti feriti negli scontri, al presidente del Municipio XIV Valerio Barletta, e ai residenti del quartiere, anch’essi vittime di chi fomenta odio e discriminazione e non rappresenta in alcun modo la città. Roma, infatti, è una capitale dell`accoglienza».

ROMA NORD, BOTTIGLIE CONTRO IL PULLMAN DEI MIGRANTI 14.55-

La Questura ha comunicato che ci sarebbero quattro agenti feriti dopo gli scontri delle ultime ore a Casale San Nicola. Nel frattempo, scortato dalla polizia, il pullman con i 19 migranti è arrivato nel piazzale antistante la struttura, tra i fischi dei manifestanti.

ROMA NORD, BOTTIGLIE CONTRO IL PULLMAN DEI MIGRANTI 14.00-

Al passaggio del pullman con i migranti diretti a Casale San Nicola, i manifestanti hanno tirato bottiglie contro il veicolo, coprendolo di insulti. A bordo c’erano una ventina di migranti: il pullman era scortato da diverse camionette e agenti in tenuta anti-sommossa.

ROMA NORD, ARRIVANO I MIGRANTI: TENSIONE A CASALE SAN NICOLA

“Mi auguro che il buon senso prevalga» aveva commentato giorni fa Franco Gabrielli. «Se dei gruppi di destra vogliono presidiare per garantire che i cittadini vivano in una cornice di sicurezza va bene. Se lo stare lì è per impedire, noi siamo anche i titolari della forza”, ha poi aggiunto il rappresentante del governo a Roma. E i gruppi di destra sono quelli di Casapound, che coordina la protesta e che su Facebook pubblica foto del presidio con i manifestanti che accolgono le camionette della polizia con le braccia alzate e cantano l’inno d’Italia.

ULTIM’ORA: A CASALE SAN NICOLA ARRIVANO I BLINDATI. I RESIDENTI, DA QUASI TRE MESI IN PRESIDIO PERMANENTE PER IMPEDIRE L…

Posted by CasaPound Italia on Venerdì 17 luglio 2015

Su Twitter gli utenti sono sicuri che la giornata di tensione sia appena iniziata.

ROMA NORD, DI STEFANO:«SITUAZIONE PUO’ DEGENERARE»

– «In questo momento c’è una situazione di stallo pericolosa qua a Casale San Nicola, perché il prefetto ha deciso di usare la forza per portare i profughi», commenta Simone Di Stefano, vicepresidente di CasaPound. «La situazione potrebbe anche degenerare». «Per quanto sappiamo – spiega ancora – il pullman con i profughi dovrebbe essere già pronto e con le persone a bordo, ma aspettano di sgombrare la strada per farlo arrivare: sappiamo che oggi è il giorno previsto per il loro arrivo». Stando a quanto detto da CasaPound alla’agenzia LaPresse al momento i residenti che bloccano la strada sarebbero circa 150, a cui si aggiungono 70 attivisti del movimento. guarda il video:

Video In diretta dal presidio di Casale San Nicola, il prefetto minaccia di far caricare i cittadini per rimuovere il blocco contro i profughiAndrea Antonini, vicepresidente CasaPound: “Avevamo chiesto che fosse data la possibilità ai cittadini di riunirsi in assemblea domenica sera, in modo che fossero presenti tutti i residenti del quartiere, per prendere una decisione collegiale sulla proposta fatta con tutti i cittadini del quartiere, così come deve essere. Ci hanno risposto che hanno avuto indicazione dal questore di procedere d’imperio alla rimozione del presidio, al sequestro di tutte le macchine e alle denunce. Venissero, siamo pronti a farci sequestrare le macchine e a prenderci le denunce”.

Posted by CasaPound Italia on Venerdì 17 luglio 2015

ROMA NORD, ANCHE A TREVISO RIVOLTA ANTIMIGRANTI

Tensione anche a Quinto di Treviso, dove 101 profughi sono ospitati in un residence. Da due giorni è in atto una protesta dei residenti. I profughi saranno fatti allontanare entro sera. Lo riferisce il sindaco citando una comunicazione della Prefettura. I migranti, ha spiegato il sindaco di Quinto Mauro Dal Zilio, saranno condotti nell’ex caserma Serena, situata al confine tra Casier e la città. Si tratta di una struttura vuota, non utilizzata dai militari e dotata di tutte le condizioni per poter accogliere i profughi. A minuti è atteso nel residence il presidente del Veneto Luca Zaia.

I 101 migranti di Quinto di Treviso sono stati trasferiti in una «struttura più idonea», così è stata definita l’ex caserma Serena. «Non siamo razzisti, vogliamo solo che vengano rispettati i nostri diritti» – dicono i cittadini e gli amministratori locali. Dopo la conferma del trasferimento dei profughi nella cittadina veneta è tornata la calma. «Finisce questa ingiustizia. Il prefetto ha fatto un errore gravissimo, bastava vedere il contesto, non si doveva inviare un centinaio di profughi in abitazioni dove vivono famiglie con bambini» – ha detto Zaia.

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