No, Beppe Grillo, gli austriaci non vogliono uscire dall’euro con un referendum

Dopo la Grecia, l’Austria. Il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo ha lanciato sul suo blog, e diffuso tra i suoi molto seguiti profili social, la notizia di un referendum dell’Austria per uscire dall’euro. Una simile consultazione è stata sì richiesta ma non si svolgerà mai, tanto che perfino il più importante partito no euro del Paese, i liberali della FPÖ, ha deciso di non sostenerla.

BEPPE GRILLO E IL REFERENDUM DELL’AUSTRIA –

Il sistema sta crollando, perché dopo la Grecia un altro Paese potrebbe dire addio all’UE e all’euro. Lo sostiene oggi Beppe Grillo sul suo sito, organo di comunicazione ufficiale del Movimento 5 Stelle, e su Facebook e Twitter.

Signori, sta venendo giù tutto il Sistema.Potere al popolo, non alle banche. DIFFONDETE questa splendida notizia!

Posted by Beppe Grillo on Martedì 7 luglio 2015

Sul primo profilo social il tono è tonitruante, sul secondo, forse per i limiti dei 140 caratteri, più secco e informativo.

Il blog di Grillo cita due diversi siti, lonesto.it e scenarieconomici.it, per parlare del referendum sull’euro dell’Austria. Ecco come il primo dei due presenta la consultazione.

Occorrevano 100mila firme, in una settimana ne hanno raccolte 261.000 ma solo perchè hanno dovuto fermarsi: la Corte Costituzionale austriaca aveva concesso sette giorni e non uno di più per raccogliere le firme necessarie ad ammettere la petizione popolare per l’uscita dell’Austria dall’Unione Europea, sperando che non sarebbero stati sufficienti. Ne avesse dati quindici, probabilmente la gran parte dei sei milioni e mezzo di elettori austriaci (in Austria il diritto di voto scatta a 16 anni) avrebbe votato a favore della ‘Volksbegehren EU Austritt‘. Un successo, nonostante il boicottaggio dei media nazionali ed europei (ancora oggi e nonostante tutto la stampa italiana non parla di questo avvenimento e quella austriaca lo fa giusto perchè costretta dalla situazione)

I toni de lonesto.it sono particolarmente accesi, tanto che si presuppone che la pressochè totalità degli austriaci avrebbe firmato la petizione popolare per uscire dall’euro se solo ci fosse stato più tempo. Una tesi ardita, come lo è la definizione di “boicottaggio” per una notizia che in realtà non lo è, almeno per come viene presentata, con buona pace del vasto fronte no euro che la sta diffondendo.

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L’AUSTRIA E LE PETIZIONI POPOLARI – La raccolta firme è stata promossa da un gruppo, Initiative Heimat & Umwelt, un piccolo movimento che da diversi anni promuove iniziative in difesa della neutralità austriaca e in favore dell’abbandono delle istituzioni internazionali. Per manifestare ancora una volta contro l’Unione europea il gruppo austriaco ha promosso una nuova Volksbegehren, uno strumento di democrazia diretta simile alla proposta di legge di iniziativa popolare. Come succede in Italia, anche in Austria le Volksbegehren che superano il numero minimo richiesto per essere discusse dal Parlamento vengono sostanzialmente parcheggiate nelle commissioni, visto che non hanno carattere vincolante. Il Parlamento può discuterle oppure convocare un referendum sul tema proposto, ma serve una maggioranza al Nationalrat. In merito a questa specifica proposta nessun partito ha dimostrato l’intenzione di appoggiarla; non si svolgerà nessun referendum sull’euro, così come non ci sarà nessun addio all’UE dell’Austria. Il leader dei no euro locali, Heinz-Christian Strache, presidente dei liberali della FPÖ, ha definito completamente irrealistica la richiesta di un abbandono dell’Unione europea, anche se ha elogiato lo spirito combattivo della petizione popolare. La petizione di Initiative Heimat & Umwelt non ha avuto neanche particolarmente successo, visto che secondo i giornali austriaci ha raggiunto solo il 23esimo posto sulle 38 Volksbegehren tentate nella Repubblica alpina per numero di firme. Nessuna di questa ha mai portato alla convocazione di un referendum oppure all’adozione di una legge di iniziativa popolare. Per questo motivo i media austriaci non hanno dato grande enfasi a una simile notizia.

Photocredit: Screenshot di http://www.volksbegehren-eu-austritt.at/

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