Atac Roma, rivoluzione: tutti lavoreranno di più

Atac Roma, una rivoluzione: tutti i dipendenti, autisti esclusi, dovranno lavorare di più e saranno sottoposti a rigidi controlli anti-furbetti; ieri è stata pubblicata una lettera ufficiale di tre pagine con la quale l’azienda municipalizzata romana del trasporto pubblico revoca unilateralmente tutti gli accordi sindacali integrativi firmati negli ultimi 50 anni, il che porta la parte mobile del salario ad essere agganciata soltanto al merito. Per gli autobus romani, insomma, un cambio di paradigma davvero totale.

ATAC ROMA, RIVOLUZIONE: TUTTI LAVORERANNO DI PIU’

Il Messaggero nella Cronaca di Roma riporta le novità.

Con un atto unilaterale firmato dal direttore del Personale venerdì scorso (il giorno dell’ennesimo sciopero di autisti e macchinisti) l’azienda ha portato l’orario settimanale da 37 a 39 ore, esclusi solo i conducenti, obbligato tutti i dipendenti a timbrare il cartellino con un nuovo badge elettronico anti-furbetti e soprattutto ha cancellato in un colpo solo tutti gli accordi sindacali siglati dal 1962 a oggi. Una mannaia che ha azzerato i salari accessori per tutti gli 11.696 dipendenti della municipalizzata dei trasporti. Una serie di bonus distribuiti in automatico ai lavoratori e che ora invece saranno agganciati al merito e alla produttività, così come è già avvenuto per i 24 dipendenti comunali. Il ragionamento che fanno in Atac è questo: «Fino a oggi le indennità extra sono state elargite come se fossero parti fisse dello stipendio. Oggi invece si trasformano in premi per i lavoratori». Il nuovo sistema prevede quindi indennità agganciate a un lavoro «effettivamente svolto e quantificato», senza essere più distribuite «a pioggia», come è avvenuto finora.

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Per i lavoratori impiegati alla guida dei mezzi non cambia il monte ore, ma l’azienda richiede che stiano al volante o ai comandi per un tempo maggiore, in grado da reggere il paragone con i loro colleghi di Milano o di Napoli.

L’azienda infatti ha chiesto ai conducenti della metro di aumentare le «ore effettive di guida» e di portarle a quota 950 all’anno. Troppo poche le 736 che sono state lavorate nel 2014, considerando che gli autisti di Napoli ne lavorano 850 e i colleghi di Milano addirittura 1.200. Ovviamente a parità di retribuzione. Numeri che non cambiano per gli autisti dei bus: a Roma guidano 32 ore contro le 36 di Milano.

I macchinisti e in generale il personale di Atac non potranno più cavarsela con la firma su un foglio di carta: dovranno timbrare la presenza con il badge elettronico.  C’è paura fra gli autisti e i sindacalisti utilizzano toni decisi; qualche impiegato, a microfoni spenti, spiega che con questo nuovo sistema di contrattazione e retribuzione ad essere in pericolo sono principalmente i servizi per il Giubileo.

La rivoluzione partirà il 1 agosto per i macchinisti della metro e il 1 ottobre per tutti gli altri. I sindacati però sono pronti a fare le barricate, sventolando il timore che «le retribuzioni possano essere tagliate di quasi un terzo». «Se l’azienda non ritorna sui suoi passi, fermiamo tutto», avverte Fulvio Ventura del Fast. «Non ci possono chiedere di lavorare di più, con meno soldi». Più di un macchinista, a microfoni spenti, minaccia: «Così al Giubileo si blocca tutto. Gli straordinari non li fa nessuno». L’azienda però tira dritto e garantisce che il nuovo sistema di premi «permetterà a tutti di mantenere gli stessi livelli in busta paga». 

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