Sinodo della Famiglia, aperture sulle unioni civili: “Accogliamo i gay”

Sinodo della Famiglia, aperture per i gay e per le unioni civili? E’ stato diffuso dalla sala Stampa Vaticana l’Instrumentum Laboris, il documento preparatorio del prossimo Sinodo Ordinario di ottobre: in esso, affermazioni che ripartono dai Lineamenta approvati dal Sinodo straordinario dello scorso anno, e che però vanno a riconfermare alcuni dei punti più controversi della scorsa assise della cattolicità. 

SINODO DELLA FAMIGLIA, APERTURE PER GAY E UNIONI CIVILI?

Ci si aspetta una discussione viva su alcuni punti più che qualificanti: ad esempio, sembra ci potranno essere passi avanti sulla questione dei divorziati risposati.

Si afferma ora che, in base alle consultazioni e agli studi effettuati, per il caso dei divorziati risposati che vivono una “convivenza irreversibile”, ma chiedono di ricevere la comunione, “c’è un comune accordo sull’ipotesi di un itinerario di riconciliazione o via penitenziale, sotto l’autorità del vescovo”.

C’è da dire che per poter fare un passo avanti su questo e su altri punti, serve che venga raggiunto il consenso di almeno i 2/3 dei padri sinodali, obiettivo non facile se è vero che già nella precedente assemblea ci fu più di un prelato fermo sull’immutabilità sia della dottrina che della pratica cattolica.

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SINODO DELLA FAMIGLIA, OMOSESSUALI E ANNULLAMENTO MATRIMONI

Anche sulla questione degli omosessuali sembrano esserci parole vaghe, ma lasciate comunque aperte.

Ogni persona, indipendentemente dalla propria tendenza sessuale, va rispettata nella sua dignità e accolta con sensibilità e delicatezza, sia nella Chiesa che nella società” e si ritiene “auspicabile che i progetti pastorali diocesani riservassero una specifica attenzione all’accompagnamento delle famiglie in cui vivono persone con tendenza omosessuale e di queste stesse persone

Nessuna parola, prevedibilmente, sull’ipotesi di unioni omosessuali o sull’accoglienza di unioni civili di questo tipo. Sembra invece acclarato il consenso su quanto già nel Sinodo straordinario era parso un punto acquisito.

Si rileva un ampio consenso sull’opportunità di rendere più accessibili ed agili, possibilmente gratuite, le procedure per il riconoscimento dei casi di nullità matrimoniale. Quanto alla gratuità, alcuni suggeriscono di istituire nelle Diocesi un servizio stabile di consulenza gratuita. Circa la doppia sentenza conforme, larga è la convergenza in ordine al suo superamento, fatta salva la possibilità di ricorso da parte del Difensore del vincolo o di una delle parti.

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Secondo i prelati estensori dei documenti sinodali, sembra acclarato che il problema è anche la formazione dei sacerdoti.

Viene inoltre sottolineata la carenza di formazione di molti sacerdoti nella preparazione dei fidanzati e nell’accompagnamento delle famiglie e invocato un maggiore coinvolgimento dei laici, tanto da auspicare che alcune famiglie possano avere un ruolo nell’educazione dei seminaristi.

Molto spazio sarà dedicato alle questioni sociali: i problemi economici e le difficoltà che vivono le famiglie, e che o impediscono la formazione di un vincolo stabile, o il mantenimento, o che moltiplicano le difficoltà e i problemi che le famiglie vivono ogni giorno. La crisi economica ha picchiato duro in questi anni, e a rimetterci sono le coppie che tentano di farsi strada.

Si deve parlare anche, in generale, delle gravi contraddizioni generate dal peso di politiche economiche sconsiderate, come pure dall’insensibilità di politiche sociali, anche nelle cosiddette società del benessere. In particolare, gli accresciuti oneri del mantenimento dei figli, così come l’enorme aggravamento dei compiti sussidiari della cura sociale dei malati e degli anziani, di fatto delegati alle famiglie, costituiscono un vero e proprio macigno che pesa sulla vita familiare. Se si aggiungono gli effetti di una congiuntura economica sfavorevole, di natura assai ambigua, e il crescente fenomeno dell’accumulo di ricchezza nelle mani di pochi e della distrazione di risorse che dovrebbero essere destinate al progetto familiare, il quadro di impoverimento della famiglia si profila ulteriormente problematico.

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