Pd Roma, la guerra di Barca ai circoli “del potere”: ecco quali

Pd Roma, ecco i circoli che saranno “chiusi o commissariati”: parola di Matteo Orfini. Sono i 27 Circoli che secondo Fabrizio Barca praticano la politica con lo spirito del “potere per il potere”. Il commissario, che ha assistito alla relazione di Fabrizio Barca ieri all’apertura della Festa dell’Unità di Roma, lo ha assicurato a Giornalettismo: questi 27 circoli saranno “chiusi o commissariati al più presto”. Su questo c’è concordia in generale nello staff del Partito Democratico romano: “L’analisi di Barca è più sociologica che politica, ma incrociando i suoi questionari con le nostre analisi, possiamo dire serenamente che quei circoli spariranno presto”.

PD ROMA, ECCO I CIRCOLI CHE SARANNO “CHIUSI O COMMISSARIATI”

Ecco dunque i nomi dei circoli del Pd Roma su cui la gestione commissariale andrà molto presto ad intervenire.

Aurelio Cavalleggeri, Borghesiana Finocchio, Casal Bruciato – San Romano, Casalbertone, Casalotti, Centocelle Vecchia, Cinecittà (via Flavio Stilicone), Corviale, Eur, Fidene Serpentara, Grotta Perfetta, Grottarossa, Nuova Gordiani. E poi ancora Ostia centro, Ponte Mammolo, San Giorgio, Testaccio, Torbellamonaca, Tor di Nona, Torraccia, Torre Maura, Torrino, Trullo, Via Crema all’Appio Tuscolano, Vigne Nuove, Villaggio Breda e XX Settembre.

Sono questi i 27 circoli che secondo la relazione di Barca fanno politica con l’atteggiamento de “il potere per il potere”.

Ecco la definizione data nel rapporto: “Nelle azioni del circolo gli interessi particolari prevalgono, sovrastano o annullano gli interessi generali dei cittadini del territorio di responsabilità. Il circolo è “di qualcuno” (monopolio) o è l’arena di uno scontro di poteri. Il partito è dannoso perché blocca il confronto sui contenuti, premia la fedeltà di filiera, emargina gli innovatori”. La casistica dei comportamenti è molto ampia, scrive il team di Barca.

Alcuni mostrano andamenti del tesseramento non giustificabili; altri sono preda di conflittualità che paralizzano il circolo; per alcuni la guerra territoriale di Municipio ha segnato la via del “non si fanno prigionieri”; per altri non vi è mai stata ragione di vita e di esistenza diversa da quella dell’accrescere la presenza di una corrente – o di una “ditta individuale” – dentro gli organi collegiali del partito locale; alcune vicende congressuali sono state caratterizzate da assoluta opacità; alcune sono macchine potenti da tessere; altre sono solo piccole “utilitarie”

Accanto a questi, ci sono altri circoli che vivono una dinamica ibrida ma potenzialmente dannosa, e che secondo il commissario del Pd saranno egualmente sotto attenzione; sono i 17 circoli dell’Inerzia Catturabile: “Fine del circolo è la sua stessa esistenza, talora per ragioni identitarie, mentre tratto dominante è l’inazione, salvo che nelle tornate elettorali. Ciò rende il circolo particolarmente soggetto al rischio di essere catturato da scalate esterne volte a promuovere interessi particolari”. Ed ecco i circoli che si pongono in questa fascia borderline.

San Paolo, Torpignattara, Montespaccato, Alessandrino, Tor De’cenci, Ardeatina, Muratella,  Portonaccio, Quadraro_Tuscolano, Tor Tre Teste, Subagusta, Quarticciolo, Celio_Monti, Cinecittà Est (Via E. Chiovenda), Infernetto, San Godenzo, Colle Salario – Ateneo Salesiano

Anche su questi, ha detto il commissario Orfini, ci sarà particolare attenzione e non è detto che non possano seguire il destino dei circoli “apertamente cattivi”. Non stupisce che gli appartenenti e i militanti a queste strutture territoriali si siano sentiti chiamati in causa in maniera dolorosa da questi giudizi del team di Barca.

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PD ROMA, IL PARTITO BUONO

Ci sono poi degli esempi di eccellenza, secondo Barca e il suo team: sono i 9 circoli di “Progettare il cambiamento”, ovvero le sedi di “Cesano, Donna Olimpia -Miriam Mafai, Esquilino, Labaro, Laurentino -L.Petroselli, Magliana, Ostia Antica, Ottavia, Palmarola, Tor Sapienza”. Questi circoli, secondo il rapporto, lavorano bene perchè “gli interessi generali dei cittadini del proprio perimetro di responsabilità vengono privilegiati rispetto a interessi particolari e sono perseguiti costruendo “progetti”, ovvero fissando obiettivi verificabili, organizzandosi per raggiungerli, coinvolgendo i cittadini nella loro attuazione, documentando i risultati”. Accanto a questi circoli buoni, ci sono quelli che potremmo definire “promettenti”, i tanti circoli “Ponte fra società e stato”, che sono i circoli che realizzano gli interessi dei cittadini non in proprio, ma sollecitando e stimolando l’amministrazione.

Acilia, Pisana Bravetta, Alberone, Portuense, Axa Casalpalocco, Quadraro_Quintili, Casal De Pazzi, San Basilio, Castel Di Leva, San Lorenzo, Garbatella, San Saba, La Rustica, Tiburtino III, Marconi, Tor De Schiavi, Massimina,Torresina – Quartaccio, Monte Mario ,Trastevere, Montesacro, Trigoria, Morena, Trionfale, Pietralata, Valle Aurelia, Pigneto, Villa Gordiani – Collatino, Centocelle, Vecchia Torraccia, Cinecittà (Via Flavio Stilicone), Torre Maura, Corviale, Torrino, Eur Trullo

Ulteriori dati interessanti sono stati annunciati ieri da Barca durante la presentazione dell’indagine: “E’ importante che il 57% dei circoli faccia opera di mutualismo, faccia attività tipiche del volontariato, replichi così la grande tradizione della mutua socialcomunista e cattolico-democratica”.

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I PROBLEMI DEL PD ROMA DOPO MAFIA CAPITALE

Il commissariamento di Matteo Orfini, e la mappatura dei circoli del Pd sono entrambi arrivati dopo l’esplosione dello scandalo di Mafia Capitale: come è stato possibile che la politica e l’amministrazione a Roma fossero coinvolte a questo livello in un meccanismo di malaffare e, se così le inchieste proveranno, anche di natura criminale? Alcuni spunti Barca li fornisce: “Con le giunte Rutelli e Veltroni c’era sincronia fra un gruppo dirigente che controllava le dinamiche dall’alto e il Partito che le organizzava dal basso. Poi la dinamica è degenerata, e il Partito ha iniziato ad essere un meccanismo di carriera per arrivare a condizionare gli uffici della pubblica amministrazione; abbiamo ammesso nel Partito Democratico personaggi che arrivano dalla peggiore destra democristiana romana, e siamo arrivati al punto di votare all’unanimità le delibere della giunta Alemanno sulla rendita catastale, ci è mancata l’idea e il progetto”. Anche per questo, dice Barca dal palco, il suo team tributa “un sostegno incondizionato a Marino e all’attuale giunta romana”.

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PD ROMA E IGNAZIO MARINO: “NON SENTIAMO IL SINDACO DA GIORNI, SIAMO STANCHI”

Ma in questo, Fabrizio Barca sembra un po’ solo. I volti dei consiglieri comunali democratici che si aggirano per il parco delle Valli non sono dei migliori. Un democrat di rango ci confessa: “E’ una fase confusa, e questo sindaco non ci aiuta. Si è barricato. Sono cinque giorni che la dirigenza dell’aula non riesce a parlare con il sindaco, si è chiuso e asserragliato. E deve capire che serve un cambio di passo vero sull’amministrazione, perché non si può riformare l’Atac e poi non fare le corsie preferenziali, non si può agire sull’Ama e non aver ancora elaborato i nuovi percorsi di gestione dei rifiuti”, ci dice sconsolato. “Sono molto stanco, siamo tutti stanchi, e non sappiamo più cosa fare; io sinceramente ci sto perdendo in salute, non vedo più la mia famiglia e rispetto a quando lavoravo guadagno anche di meno. Sto iniziando a pensare che non ne valga più la pena”, aggiunge. Per il Campidoglio son davvero tempi molto duri.

Foto: Pd Roma / Facebook

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