«Ho 69 anni, una lunga carriera da precaria e la Rai mi ha convocato per il concorso»: la storia di Rosanna Marani

11/06/2015 di Giordano Giusti

Rosanna Marani è stata la prima giornalista e conduttrice sportiva italiana, ha lavorato per la Rai, la Gazzetta dello Sport, il Giornale d’Italia, il Resto del Carlino e Telemilano, è Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Ora è in pensione ma questo non le ha impedito di essere convocata dalla Rai per il concorsone che si terrà a Bastia Umbra il 1° luglio prossimo e che mette in palio 100 contratti precari della durata di tre anni.

Una decana del giornalismo italiano chiamata a contendersi un posto a tempo determinato in un’azienda per cui ha lavorato tanti anni. Senza mai essere assunta. Rosanna ha letto il nostro pezzo e le nostre dieci domande sui tanti punti oscuri del concorso e ci ha raccontato la sua storia.

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Concorso Rai
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Rosanna, anche tu tra i 4982 ammessi al concorsone.

So bene che la vita è un contratto a tempo determinato che viene rinnovato ogni compleanno ma sono ugualmente rimasta a bocca aperta. La storia è assurda. Ho 69 anni e ho compilato la domanda per l’ammissione al concorso per prendere in giro la Rai dopo che lei ha preso in giro me, mi hanno sfruttato e poi dimenticato: ho avuto 6 contratti a tempo determinato nonostante il regolamento interno prevedeva l’assunzione dopo tre. Ero a 23 anni di contributi, me ne mancavano due: dalla redazione di Milano, allora direttore era Antonio Di Bella, mi rassicurarono ma poi non accadde nulla. Quando ho letto questo bando mi sono iscritta senza per questo cercare una vendetta: come curriculum ho messo la mia pagina Wikipedia.

L’avranno letta?

Non credo proprio.

Il controllo dei titoli è uno dei tanti problemi del concorsone. Sul gruppo Facebook in cui sono riuniti i candidati c’è chi segnala di esser stato chiamato pur essendo giornalista pubblicista (è aperto solo ai professionisti)

Proprio lì ho trovato una delle tante ragazze che hanno fatto la tesi di laurea su di me. Si è creata una solidarietà spontanea con tutti

Anche il luogo in cui si svolgerà ha fatto parecchio discutere

Sono d’accordo con voi quando dite che c’è gente che viene dalle isole. Perché Bastia Umbra e non Roma, Firenze, Milano o Bologna? Una cittadina di 22.000 abitanti per 5000 affamati precari: dietro ci sono senza dubbio degli interessi. C’è qualcosa che non funziona, tiratelo fuori.

La Rai che hai conosciuto ieri è la stessa Rai di oggi?

È la solita stessa Rai: è un bacino d’utenza della politica. E degli amici. Mi chiedo: chi ha filtrato le domande cosa ha in testa? Come hanno selezionato i 5000? Mi piacerebbe saperlo. La Rai era così allora ed è così adesso: io non avevo santi in Paradiso, quello che ho avuto me lo sono conquistato con le unghie e con i denti. Non le ho fatto causa solo perché ho avuto un tumore (definitivamente e fortunatamente sconfitto dopo 7 anni, ndr); poi è arrivata la pensione e sono stata costretta ad accontentarmi di quello che ho maturato come precaria. La Rai mi ha depredato. Nonostante questo sono ripartita e lavoro anche adesso che sono in pensione, mi sono reinventata: scrivo poesie, ho il mio blog (lortodirosanna.wordpress.com), mi occupo di ambiente e animali.

La tua è una storia di precariato antelitteram: quasi tutti quelli della tua generazione hanno fatto la gavetta, sono diventati professionisti e hanno avuto un contratto stabile

E’ così. Vieni usato, spremuto e buttato via. Se non hai un santo in paradiso non conti nulla. Per me non c’è stato verso, sei una pedina di scambio. Puoi essere talentuoso e superare tutte le prove: io vado orgogliosa dei titoloni a 9 colonne sulla Gazzetta dello Sport, delle mie interviste e dei miei travestimenti, come quella di Maradona da Babbo Natale. Ma mi sono dovuta inventare brava, in quanto donna sola in un mondo di uomini.

lortodirosanna.wordpress.com
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Tu potresti essere tranquillamente in commissione…

In effetti è così. Anche ora che sono in pensione raggiungo tantissime persone tramite il mio blog e i miei profili social. Con tutto il mio patrimonio sono chiamata a sostenere l’esame da precaria

Cosa ti senti di suggerire ai candidati al concorsone?

Il treno passa sempre una volta sola. Il gol quando lo fai non te ne accorgi: è il boato della folla che ti dice che hai fatto gol. I no sbattuti in faccia devono essere presi come giavellotti da tirare avanti e far scattare la ribellione. Io dico fatelo, andateci, se si abbandona il campo si è sconfitti in partenza

Tu ci sarai?

Mi ripresenterei solo per vedere la faccia che farebbe Ferruccio De Bortoli (presidente della commissione, ndr) che conosco personalmente.

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