Razzismo, italiani primi in Europa per odio verso rom e musulmani

La maggior parte del popolo italiano è diffidente verso gli stranieri, e vede negativamente la loro presenza sul territorio nazionale. A rivelarlo è uno studio pubblicato due giorni fa dal think tank americano Pew Research Center, ripreso su L’Espesso in un post di Mauro Munafò. Le statistiche diffuse dagli esperti rivelano che gli italiani hanno il primato in Europa tra coloro che vedono negativamente la presenza nel proprio Paese di persone musulmane o di etnia rom e sono secondi solo alla Polonia per i pregiudizi nei confronti degli ebrei.

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Stando ai dati del Pew Research Center vedono sfavorebolmente la presenza dei rom l’86% degli italiani contro il 60% dei francesi, il 48% dei polacchi, il 37% dei britannici, il 35% degli spagnoli e il 34% dei tedeschi. Per quanto riguarda invece i musulmani, la loro presenza nel proprio Paese è vista in maniera negativa dal 61% delle persone, contro il 56% in Polonia, il 42% in Spagna, il 24% in Germania, il 24% in Francia il 19% nel Regno Unito.

Per quanto riguarda poi il pregiudizio sugli ebrei siamo secondi solo alla Polonia. Secondo la ricerca vedono sfavorevolmente la loro presenza nella propria società il 28% dei polacchi, il 21% degli italiani, il 17% degli spagnoli, il 9% dei tedeschi, e il 7% di britannici e francesi.

Si tratta di dati allarmanti che confermano altre cifre che nei mesi scorsi hanno segnalato l’ignoranza degli italiani rispetto alla portata del fenomeno dell’immigrazione. Ad ottobre l’istituto Ipsos Mori ha posizionato l’Italia all’ultimo posto tra 14 paesi europei nella percezione del numero di migranti sul  territorio.

Nel sondaggio gli italiani hanno indicato il 30% di migranti presenti nel proprio paese, a fronte di un dato reale molto più basso, al 7%.

La stessa ricerca ha comunque evidenziato anche una scarsa percezione del numero di musulmani. Gli italiani hanno indicato infatti il 20% di musulmani nel nostro paese, 16 punti in più del dato reale del 4%.

(Foto di copertina: Ansa / Massimo Percossi)