E’ lui a svelarci il tour de force a cui si sottopongono gli omosessuali pentiti.

«Si comincia il venerdì e si finisce il martedì. Cinque giorni di messe, canti, preghiere, invocazioni dello spirito santo, confessioni, meditazioni con la luce spenta e soprattutto slide e lezioni dai titoli tipo “I meccanismi della confusione sessuale”, “Narcisismo e idolatria relazionale” e così via. Tutto al prezzo di 185 euro, più una ben nutrita biblioteca con libri, riviste e dvd da comprare e studiare una volta tornati a casa. I tre leader, tutti sedicenti ex gay, sono affiancati da un frate francescano (don Enrico, capelli corti e barba da mullah, neanche 40 anni) e da un padre passionista (don Massimo, tonaca nera e una croce dentro al cuore come simbolo, esperto in esorcismo)». Così scrive il giornalista “infiltrato” su Repubblica. Che per partecipare a queste attività affascinanti e più convenienti di un’offerta di Mastrota in una televendita, con e senza cambio Shimano, ha dovuto compilare e inviare un questionario. Solo così, infatti, puoi partecipare al corso “Adamo ed Eva: dove siete?” (eh sì, il buon Di Tolve, va detto, sceglie titoli fighissimi). Le domande sono epocali, più spiazzanti di quelle che ti danno sugli aerei statunitensi prima di arrivare a New York, più originali di un’intervista a Prandelli.
Quali sono? “Descrivi il tuo problema dal punto di vista sessuale o emozionale”; “Come si manifesta il problema?”; “Hai già ricevuto una consulenza psicologica in merito? “. Dopodiché si allega la fotocopia di un documento di identità, così quelli del gruppo Lot controllano su internet che non siate agenti del nemico (militanti gay o giornalisti) in avanscoperta.

Ma a Pucciarelli non la si fa. Ci rivela, infatti, il suo trucco.  «Il mio “Matteo Sacchetti” passa le selezioni grazie a Photoshop». E da qui si parte con la descrizione del luogo di redenzione sessuale.
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La casa di spiritualità è una specie di convento gestito da Di Tolve insieme alla moglie, di proprietà della Congregazione Sacra Famiglia di Nazareth. È pensata soprattutto per incontri di gruppo, ogni mese c’è un seminario di “guarigione e liberazione interiore”. Stavolta gli ospiti sono una decina: c’è chi è arrivato da Palermo, chi da Bologna, chi da Milano. Un idraulico, un imprenditore, un avvocato. Una sentinella in piedi, un ex protestante, una ex estremista di destra. Il problema è lo stesso per tutti: quelle pulsioni, quell’istinto, da sradicare in un qualche modo. “I primi due giorni saranno durissimi  –  premette Sandro (il nome è di fantasia, in famiglia non sanno del suo passato) – ma vedrete che poi starete meglio. Lasciatevi andare, lasciatevi aiutare dal Signore”».

Si richiede puntualità, riservatezza, nessuna delazione sugli altri corsisti. E non puoi neanche giudicare i tuoi compagni di sventura. Le giornate sono serratissime: per soli 185 euro ti martellano dalle 7.45 alle 22.30 e pure la pausa pasti ti tocca passarla in compagnia. Canzoni, riti, preghiere, messaggio di sé (qualsiasi cosa voglia dire, forse è un refuso è trattasi di massaggio di sé), senza soluzione di continuità.

Quello che piace del magnifico trio è l’apertura mentale. Hanno poche certezze ma solide, del tipo “L’omosessualità non esiste”, “soffri perché non sai cosa ti ha fatto diventare gay, è tutta colpa dei bisogni insoddisfatti”, ma il pezzo forte è “quel peccato (“un abominio”) fa star male Dio, e quindi “bisogna sfidarlo ed essere coraggiosi”.

Poiché, però, è sempre colpa delle donne, già dalla seconda lezione si piange parecchio ed escono fuori le “ferite della madre”, magari perché lei ha permesso di farti mettere in incubatrice, la snaturata (con la b, Di Tolve, hai letto male). Sui padri cade la colpa della mancata accettazione del figlio – come da trattato psicologico poviano – e quindi così provocano l’esigenza del rampollo di cercare “in altre figure maschili quell’antico sentimento non corrisposto”. Poi ovvio, tutto è manovrato da quel pervertito sodomita di Satana, che ha in mano anche il mondo dei media che aiuterebbero le associazioni gay a perseguitare la famiglia naturale. Chiedendo diritti per cittadini uguali persino a Di Tolve, pensate. Che matti.

Però, va detto, che tra un po’ di fondamentalismo spicciolo e massime psicologiche da dibattito di “Pomeriggio 5” e “Vita in diretta”, c’è anche tanta disponibilità. Sempre per i soli suddetti 185 euro (iva inclusa o esclusa?) i leader non ti lasciano solo neanche nella pausa sigaretta. Si avvicinano per sapere come stai.

Insomma, ma alla fine si diventa etero in cinque giorni? “Dipende da quanto si apre il nostro cuore a Gesù e quanto si è disposti di sacrificare il proprio corpo alla volontà di Dio” è la risposta dei leader, che poi dicono di esserne la prova: ex gay, ora sposati e con figli. Certo, ammettono, è “una battaglia giornaliera” essere “normali”. E quindi sono gay che fingono di essere etero, a scapito di mogli e figli, ma facciamo finta di nulla che poi li destabilizziamo.

Il meglio, Pucciarelli, però ce lo tiene per il finale. E’ la confidenza di Daniele. “So di gente che si è innamorata qui dentro. Di un altro uomo ovviamente”. Ma non lo dite a Povia. A lui raccontate solo che il quinto giorno questi ragazzi non si riposano, anzi. Prima della gran chiusura con tanto di santa messa e di battesimo per “suggellare rinnovo e promesse”, le ultime lezioni. “Ripristinare la mascolinità” e “ripristinare la femminilità”.

D’altronde si sa “io studiavo Freud non la pensava uguale”. Parola di Povia.

POVIA REPLICA AD ANNOUNO: «LUCA ERA GAY NON SI CHIAMAVA LUCA»

Giuseppe Povia, davanti alla puntata di Announo fa notare a Giulia Innocenzi che il suo “luca era gay” è quello errato. «Il mio Luca – sottolinea il cantante – si chiama in realtà Massimiliano. Ha 60 anni».

GIULIA INNOCENZI, ANNOUNO ..E I GAY CHE FANNO TANTI ASCOLTI..Ma "Luca era gay" non c'entra NIENTE!!! vero Giulia Innocenzi Announo??I VERI GIORNALISTI VERIFICANO PRIMA DI ANDARE IN ONDA! Stasera La7. FATE GIRARE, AIUTATEMI!http://www.corriere.it/spettacoli/08_dicembre_23/sanremo_arcigay_contro_povia_6dd69b2a-d0e6-11dd-8f47-00144f02aabc.shtml "Chi comanda i l mondo?" QUI: https://www.youtube.com/watch?v=K-ecOmENIhM condividilo, per l'onestà intelllettuale.

Posted by Giuseppe Povia on Giovedì 4 giugno 2015