Quanto sono pericolosi i vestiti che indossi?

26/05/2015 di Redazione

Vestiti tossici

, un rischio per la nostra salute. La maggior parte dei prodotti tessili sono realizzati utilazzando sostanze chimiche che non son adeguatamente controllate in relazione ai rischi per la salute e l’ambiente, come rimarca Greenpeace Germania a Bild Zeitung.

INDUMENTI TOSSICI

– I vestiti possono rappresentare un pericolo per la nostra salute, indipendentemente dal loro costo. L’abbigliamento ad alta moda contiene infatti le stesse sostanze chimiche dei capi low cost, come rimarca a Bild un esperto di Greenpeace Germania. L’industria tessile utilizza per le sue produzioni circa 1900 sostanze chimiche; 1700 di esse non sono controllate a sufficienza secondo standard ambientali e sanitari. Tra le sostanze chimiche pericolose utilizzate dall’industria tessile ci sono battericidi e fungicidi impiegati per rendere le fibre più resistenti. Le formaldeidi, le resine epossidiche e i coloranti a dispersione sono alcune delle sostanze chimiche che si possono riscontrare nei prodotti tessili. Alcune di queste sostanze sono cancerogene, altre invece alterano l’equilibrio ormonale e rendono impotenti. Altri effetti negativi sono lo stimolo di reazioni allergiche, l’asma e altri problemi di salute. Bild Zeitung rimarca come le persone non possano sapere quanto sia tossico un vestito al momento dell’acquisto, perchè di solito l’etichettatura è lacunosa. Bild consiglia di lavare sempre ogni vestito appena comprato prima dell’utilizzo. Vanno preferiti gli indumenti con indicazioni di qualità, che però hanno criteri piuttosto diversi tra loro. Etichette come l’Ecolabel dell’UE testa 100 sostanze pericolose nel prodotto finale, senza valutare ciò che viene utilizzato in precedenza.

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VESTITI TOSSICI

– Più dell’1% degli europei reagisce allergicamente ai coloranti presenti nei vestiti, che rimangono come resti della produzione. Le scritte stampate sulle Tshirt possono contenere ftalati nel PVC con cui vengono prodotte, mentre i coloranti possono avere al loro interno numerose sostanze chimiche come i resti dei metalli pesanti che servono per la loro realizzazione. Secondo gli esperti vestiti che si scolorano dopo pochi risciacqui non debbono essere indossati più. Particolare attenzione alle etichette va prestata per i vestiti in fibre sintetiche. Anche le fibre naturali sono trattate in larga parte con sostanze chimiche. Anche cotone e lana sono prodotte con sostanze chimiche che ne limitano l’infiammabilità da una parte e ne aumentano la protezione dai parassiti dall’altra. Gli anti infiammabili come l’ossido di antimonio sono cancerogeni. Come rimarca Greenpeace, non c’è una vera differenza tra i vestiti di alta moda e l’abbigliamento low cost dal punto di vista delle sostanze chimiche impiegate. Al contrario, nella loro indagine del 2012 le grandi aziende erano state quelle a ottenere i voti migliori, mentre la maggior parte della case di abbigliamento dedite al lusso si erano negate all’indagine dell’associazione ambientalista.

Photocredit: Matt Cardy/Getty Images

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