Cosa succede a chi cade in un buco nero

25/05/2015 di Redazione

La fisica e la meccanica quantistica impediscono di dare una risposta univoca al quesito, che anzi probabilmente porterebbe a due esiti diversi e contemporanei.

Un buco nero nella Via Lattea
Un buco nero nella Via Lattea

COSA SUCCEDE IN UN BUCO NERO –

Cosa succede a un viaggiatore dello spazio che sfortunatamente venga attratto da un buco nero e finisca per caderci dentro è una delle domande in apparenza frivole che si sono poste da tempo i fisici. Intuitivamente si potrebbe pensare a un disastro certo, con il viaggiatore spaziale e la sua nave fatti a pezzi dalla sua terribile forza, ma la fisica offre in realtà una risposta più strana.

COSA È UN BUCO NERO –

Un buco nero è una ex stella spenta che ha una densità tale che la sua massa provoca un’attrazione gravitazionale fortissima, al punto d’attrarre anche la luce e non lasciarla più sfuggire. I buchi neri però emettono anche una radiazione (radiazione di Hawking)  che, con il trascorrere di molto tempo, porterà il buco nero ad evaporare nello spazio. La fisica dice che un osservatore posto nelle immediate vicinanze del suo orizzonte degli eventi, il limite fino al quale s”estende la sua capacità d’attirare la luce vedrebbe il malcapitato osservatore incenerito appena raggiunto questo limite, ma dice anche che lo stesso malcapitato viaggiatore invece proseguirebbe il suo viaggio verso il centro del fenomeno illeso e senza accorgersi di nulla o quasi.

EISTEIN AVEVA UNA TEORIA –

Un fenomeno spiegabile e spiegato da Einstein e poi dai suoi colleghi ricordando che il buco nero insieme alla luce piega lo spazio dando vita a una vera e propria realtà alternativa a quella che scorre al di fuori del buco stesso. Quando luce e spazio diventano infinitamente curvati nel centro del buco nero si arriva alla singolarità, ovvero a un punto dello spaziotempo in cui il campo gravitazionale ha tendenza verso un valore infinito. Dal punto di vista dell’osservatore questo comporta che il suo viaggio proseguirebbe insieme e alla stessa velocità della luce e di quanto lo circonda nel suo viaggio verso il centro di gravità, in modo che alla sua osservazione non cambi niente, se non l’avvicinarsi della meta. In caduta libera verso il centro nemmeno la gravità si farebbe sentire.

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LA REALTÀ CHE SI BIFORCA –

Come sia possibile questo doppio esito lo spiegano la fisica e la meccanica quantistica, che pure in condizioni normali non permetterebbero l’esistenza di due realtà per lo stesso soggetto, invece in questo caso c’è la realtà nella quale agli occhi dell’osservatore il viaggiatore finisce male arrivato all’orizzonte degli eventi e quella «curvata» dal buco nero nella quale l’osservatore prosegue indenne il suo viaggio verso il centro del buco e forse oltre. Almeno questa è la conclusione alla quale sono giunte anni di speculazioni e che potrebbe anche rivelarsi più complessa in passato, il bello dei buchi neri è che non sono oggetti facili da studiare, ma neppure oggetti noiosi.

 

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