Insulti razzisti alla 14enne, l’autore sfida i carabinieri: «Quegli str… non mi prenderanno mai»

Non sono cessati gli insulti razzisti alla 14enne studentessa senegalese Aida (nome di fantasia) destinataria di lettere anonime con messaggi che la prendono di mira per la pelle nera. «Non si è mai vista una negra che prende 10 a diritto», le aveva scritto nelle scorse settimane qualcuno che la conosce bene, probabilmente un compagno di classe. Ora, dopo che la scuola e i familiari della ragazza si sono rivolti ai carabinieri per risolvere il caso e punire i responsabili, arrivano nuove offese e anche una sfida ai militari che cercano di far luce sulla vicenda.

 

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SFIDA AI CARABINIERI: «NON MI PRENDERETE» –

«Non mi prenderete mai, mettere in mezzo la stampa non è stata una buona idea perché anche loro vogliono i soldini. E non mi prenderanno nemmeno quegli stronzi dei carabinieri». È questo quanto si legge nell’ultima lettera fatta trovare ad Aida, ancora infarcito di invidia per i buoni voti della compagna. Repubblica ne parla con un articolo a firma Michele Bocci, inviato a Pisa:

Sta diventando anche una sfida alle forze dell’ordine la storia di razzismo e invidia scoppiata nella scuola superiore pisana frequentata da Aida (il nome è di fantasia), la quattordicenne senegalese che vuole diventare avvocato. Ieri mattina al cambio tra la seconda e la terza ora di lezione, intorno alle 10, sul banco della studentessa è spuntata un’altra lettera di insulti, la settima dall’inizio di aprile. In quel momento la maggior parte dei ragazzi era uscita in corridoio, in attesa dell’arrivo del professore. Ha approfittato di quel momento, e forse dell’omertà di qualche compagno rimasto in classe, chi ha lasciato la missiva. Il testo è lungo e scritto a mano, e oltre a dare ancora della “negra” alla ragazza e a ripetere che una come lei non diventerà mai un avvocato, introduce nuovi elementi, legati proprio alla ricerca dell’autore da parte della scuola, della procura minorile di Firenze e appunto degli uomini dell’Arma.

VERSO GLI INTERROGATORI –

Proprio ieri mattina il preside della scuola si era presentato nell’aula di Aida per invitare gli autori delle lettere ad ammettere il loro gesto, prima degli interrogatori e delle perizie dei carabinieri, in modo da evitare anche conseguenze di carattere penale. Nei prossimi giorni i militari ascolteranno alcuni studenti in caserma. Lei, Aida, intanto non si scoraggia, e ribadisce la sua intenzione di inseguire il sogno di diventare avvocato.

(Foto: Ansa)

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