Norberto Achille: tutti i punti dell’inchiesta sulle spese pazze a Ferrovie Nord Milano

Norberto Achille, presidente di Ferrovie Nord Milano, si è dimesso ieri perché indagato per i reati di peculato e truffa aggravata.

Achille è stato per 17 anni a capo della società ferroviaria quotata in Piazza Affari e controllata al 57,57% dalla Regione Lombardia, al 14,7% dalle Ferrovie dello Stato e e al 3,74% dal Gruppo Gavio. La decisione di abbandonare la poltrona è stata presa dopo il «provvedimento cautelare che lo ha raggiunto».
Secondo la procura di Milano nel periodo 2008-2014 il presidente di Ferrovie Nord Milano avrebbe acquistato con fondi della società beni di natura personale. Gli inquirenti hanno rintracciato pagamenti per abbonamenti alla pay-tv, capi d’abbigliamento, materiale elettronico, ma anche scommesse sportive e pranzi non aziendali. Una violazione che ammonterebbe ad un totale di 110mila euro. Nelle scorse ore è stato notificato ad Achille un’ordinanza applicativa della misura interdittiva «del divieto temporaneo per sei mesi dell’esercizio degli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese ex art. 290».

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NORBERTO ACHILLE: DOVE PARTE L’INDAGINE

– Ora Ferrovie del Nord è sotto la guida del vice presidente, Luigi Cardinetti. La società ha ribadito in queste ore la correttezza dei propri bilanci avvisando che tutelerà legalmente i propri interessi. Non solo: anche il presidente del collegio sindacale, Carlo Alberto Belloni, è stato raggiunto da un avviso di garanzia. Davanti alla notifica, ha comunicato l’azienda, Belloni ha rassegnato le dimissioni. L’indagine della Procura di Milano è nata il 9 febbraio scorso dopo una relazione dell’Audit interno. Diversi manager della Ferrovie Nord Milano risulterebbero indagati per lo stesso reato. La società, con partecipate come Trenord e controllate come Ferrovie Energia, fattura 300 milioni l’anno. Delle spese pazze a Trenord ne parlò Marco Lillo su Il Fatto quotidiano qualche giorno fa:

L’inchiesta del Fatto su Fnm continua. Ora le carte di credito dopo il generoso fondo cassa (2 aprile e 6 maggio scorsi). Non bastavano i 170 mila euro sperperati in multe con le auto aziendali, le migliaia di euro per scarpe Hogan, elettrodomestici e vestiti di marca. Non bastavano le tre tele da 17 mila euro in cerca di destinatario. Alle spese pazze del fondo cassa dobbiamo aggiungere le carte. La Procura ha acquisito gli estratti conto degli ultimi 5 anni dei vertici della società. Soprattutto Achille non ne esce bene.

Secondo i pm Achille avrebbe «ceduto alla moglie e a un figlio due schede telefoniche intestate alla società, che ne sosteneva i costi per 125mila euro»; avrebbe «ceduto in uso esclusivo ad un figlio due autovetture aziendali noleggiate ad un costo di 220mila euro circa, a cui erano elevate contravvenzioni al codice della strada per 125mila euro circa; e infine avrebbe «chiesto il rimborso in contanti di spese effettuate utilizzando la carta di credito aziendale per 22mila euro circa». Tra le spese addebitate FNM che, sottolineiamo è una partecipata della Regione Lombardia, spuntano anche 900 euro spesi ad agosto nel locale toscano “Twiga” a Marina di Pietrsanta, di proprietà di Flavio Briatore.

NORBERTO ACHILLE: LA POSIZIONE DI BELLONI E LE INTERCETTAZIONI

-Carlo Alberto Belloni, presidente del Collegio sindacale di Fnm SpA, risulta «indagato per tentato favoreggiamento per aver omesso di assolvere agli obblighi di controllo conseguenti al ruolo rivestito e, invece, adottato condotte attive finalizzate a nascondere le distrazioni di beni riconducibili al predetto Achille». Nelle mani del gip Sofia Fioretta ci sono le frasi che Achille rivolgeva alla sua famiglia, al fratello Nicola e al figlio Marco. Nelle intercettazioni emerge la preoccupazione dell’ex numero uno di FNM che raccomandava al suo Marco di usare con parsimonia la Bmw 5. «Stiamo proprio sfidando la fortuna sotto tutti i punti di vista». Nel mirino della procura anche le multe stradali non pagate per la stessa auto (e comunque messe in conto all’azienda, per un totale di 125 mila euro): «Non andare in giro con quella macchina lì, adesso se ci beccano facciamo proprio il botto, capisci?».

NORBERTO ACHILLE: LE QUOTE POLITICHE

– I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, capitanati da Stefano Buffagni presentarono tre interrogazioni sugli sperperi svelati dal Fatto Quotidiano. E il caso rischia di avere un profilo nazionale. Ha sottolineato nel pezzo Lillo:

Per dare una sponda nazionale alla sua battaglia i parlamentari M5S hanno firmato un’interrogazione al ministro dell’Economia (che gli uffici della Camera non vogliono recepire) su una serie di assunzioni: “Michele Passamani: oggi responsabile relazioni esterne Fnm, Cv non pervenuto, militante di Forza Italia dal 1994 e fondatore del movimento giovanile Monza, ex consigliere e capogruppo FI; Giorgia Sclosa: oggi segretaria di Passamani precedentemente assistente di Presidenza di una concessionaria pubblicitaria (Visibilia, Ndr) de Il Giornale di Daniela Santanché; Emanuele Bottini: oggi impiegato (anche lui a tempo determinato come la Sclosa, ndr) nell’ufficio comunicazione di Fnm, precedentemente consigliere comunale di Busto Garolfo per Forza Italia vicino all’ex eurodeputato Mario Mantovani (attuale vicepresidente della Lombardia)”

(In copertina foto di Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)

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