L’ISIS e la crisi dei profughi

L’ISIS potrebbe sfruttare la crisi dei profughi per rafforzare la sua offensiva. Nelle ultime settimane l’organizzazione terroristica ha riguadagnato terreno in Iraq, e ha stabilizzato la sua presenza in Libia. L’allarme lanciato sulle possibili infiltrazioni dei guerriglieri ISIS sulle barche dei migranti in arrivo dal Paese africano è giudicato con scetticismo dalle autorità italiane.

ISIS PROFUGHI

– Dopo le sconfitte subite a Kobane e Tikrit l’ISIS è tornata a farsi minacciosa. In Siria l’esercito di Assad sembra in grado di fronteggiare l’offensiva dei miliziani fondamentalisti contro il sito archeologico di Palmira, mentre in Iraq le truppe di al-Baghdadi hanno preso possesso della provincia di Ramadi. Il più importante successo strategico degli ultimi mesi, che segnala un rafforzamento dell’ISIS che gli stessi Stati Uniti giudicano come preoccupante. L’organizzazione di al-Baghdadi si sta consolidando anche in Libia, dove la sua presenza è però decisamente residuale se paragonata alle forze su cui possono contare i terroristi in Iraq e Siria. ISIS ha cellule attive in altri Paesi africani quali Egitto, Tunisia e Algeria, come spiega il quotidiano tedesco Handelsblatt. In Libia l’organizzazione di al-Baghdadi è presente in tre regioni costieri, Derna, Sirte, e Sabrata, in Tripolitania. Secondo diverse fonti, tra cui la BBC, ISIS starebbe provando a infiltrarsi nel traffico dei migranti per inviare terroristi sotto copertura in operazioni all’estero. L’informazione è stata diffusa da un consulente del governo egiziano, Abdul Basit Haroun, ma finora non ha trovato conferme da parte delle autorità italiane.

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ISIS STRATEGIA – Nelle settimane scorse anche Frontex, l’agenzia europea che controlla le frontiere e gestisce l’operazione Triton che pattuglia i confini europei nel Mar Mediterraneo, aveva diffuso un simile allarme. Secondo Frontex terroristi legati all’ISIS avrebbero potuto arrivare in Europa grazie ai viaggi organizzati dagli scafisti per trasportare migranti e profughi che scappano da guerre e povertà. Al momento i controlli effettuati dal nostro Paese non hanno però riscontrato questo tipo di presenza, nonostante l’imponente afflusso di persone sbarcate negli ultimi mesi. La Libia è molto vicina all’Italia, ma al momento l’ISIS può contare su un numero piuttosto ridotto di guerriglieri, che sembrano orientati verso un maggior rafforzamento dell’organizzazione nel Paese piuttosto che a missioni estere. ISIS è la diretta discendente di al-Qaida in Iraq, un gruppo terrorista che aveva come principale obiettivo la lotta all’interno dei Paesi musulmani, e non gli attentati contro le Nazioni alleate dei regimi arabi come invece postulava Osama Bin Laden. Ci sono diverse segnalazioni di cellule di estremisti ispirati all’ISIS in molti Paesi occidentali, ma al momento non sembra che attraverso la crisi dei profughi arrivino rinforzi per loro.

Photocredit: Ansa / Web / El Minbar

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