Adriano Galliani: «La cessione del Milan? Tutt’altro che certa»

Ed arrivarono le parole di Adriano Galliani sulla cessione del Milan. E uno dei due amministratori delegati allontana improvvisamente settimane di voci su un’eventuale passaggio di consegne dalla famiglia Berlusconi ai vari Mr.Bee o Mr.Lee: «Se mai si dovesse arrivare a una cessione, cosa tutt’altro che certa, sarà per il bene del Milan».

Una risposta alla Curva Sud che aveva annunciato una contestazione in occasione della sfida di domani sera di campionato a San Siro contro il Genoa ed a tutti coloro, e sono tanti, che davano ormai la vendita della società a un passo. Le campane a morto possono aspettare.

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Adriano Galliani: «La cessione del Milan? Tutt'altro che certa»
ANSA/LUCA ZENNARO

E MR.LEE ABBANDONA MILANO PER GINEVRA –

Uno dei due amministratori delegati della società ha lanciato il sasso nel corso dell’assemblea degli azionisti a Casa Milan in occasione dell’approvazione del bilancio. Ricordiamo che la società rossonera ha maturato una perdita d’esercizio di 91,3 milioni, la peggiore della gestione Berlusconi. Galliani non è apparso però turbato da questi numeri: «il bilancio d’esercizio 2014 è conforme alle norme e redatto in maniera corretta. Anche il bilancio consolidato del Gruppo Milan ne rappresenta in maniera veritiera la situazione patrimoniale». Ed a dimostrazione di come sia improvvisamente cambiata l’aria in quel di Milanello, Mr.Bee ha abbandonato il suo hotel con destinazione Ginevra.

 

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«SE UN GIORNO MI AUGURO MAI DOVESSE FINIRE LA GESTIONE FININVEST…» –

Anzi, Adriano Galliani, ripreso dal Messaggero, è sembrato quasi pronto a rilanciare il ruolo di un Silvio Berlusconi improvvisamente apparso nuovamente vicino alla squadra dopo la tentazione di un esonero, tentazione riportata dalla stampa, di Filippo Inzaghi: «Posso assicurare che la cosa che più preme a Silvio Berlusconi è il bene del Milan. Più di quello che sta facendo Fininvest per il Milan non l’ha mai fatto nessuno. so».

LA RIVENDICAZIONE DEL DOPPIO AMMINISTRATORE DELEGATO –

In fondo, continua Galliani ripreso stavolta dal Corriere della Sera, la situazione finanziaria della società secondo la proprietà non è così grave: «il periodo di Berlusconi è stato ed è un periodo straordinario, con otto finali di Champions, dovuto anche al modo di gestire di Fininvest». L’azionista ha inoltre scelto anche la figura del doppio amministratore delegato e «l’azionista ha il diritto e il dovere di decidere quanti e chi essi siano». E secondo uno dei due amministratori delegati del Milan i risultati sportivi non sono poi così da buttare aprendo oltretutto i cordoni della borsa: «Allegri ha fatto un primo, un secondo e un terzo posto passando sempre i gironi di Champions. L’anno in cui le cose non stanno andando bene è questo. Questa posizione di classifica non ci riempie di gioia. Ci sono da fare operazioni e rinforzi sul mercato. Quando non ci sono i risultati c’è poco da dire».

LA PERDITA DI 7,5 MILIONI PER «L’ALLENATORE ESONERATO FINO AL 2016»

Sempre uno dei due amministratori delegati ha anche voluto affrontare il nodo perdite, considerando che nel rosso ripianato da Fininvest di 91,3 milioni di euro ci sono anche i 7,5 milioni dovuti all’esonero di Clarence Seedorf, non nominato direttamente da uno dei due ad: «Noi non ci consolideremo per l’anno 2014 e restituiamo a Finivest il 2013. Finivest come controllante ha ritenuto che gli utili della capogruppo sono stati ritenuti non in grado di consolidare il Milan. Dal 2013 il Milan cammina con le sue gambe e non può godere del vantaggio fiscale derivante dalla controllante. Anche l’intero stipendio dell’allenatore esonerato fino al 2016 è stato tutto spesato nell’esercizio di bilancio 2014. E’ stato redatto un bilancio con criteri non ricorrenti. Con i criteri degli anni scorsi sarebbe stato di 46,4 milioni di euro, in linea con una stagione priva di qualificazione in Champions League. Le somme del vantaggio fiscale non sono irreversibili, possono essere anche recuperate se le cose avranno uno sviluppo positivo». (Photocredit copertina ANSA/MASSIMILIANO SCHIAZZA)

 

 

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