Divorzio breve, ecco cosa cambia

Divorzio breve, ecco cosa cambia alla legge Fortuna: la Camera dei Deputati ha approvato a larghissima maggioranza il testo relativo alle modifiche sullo scioglimento del matrimonio, con 398 a favore e 28 no. Per il premier Matteo Renzi si tratta di un ennesimo passo avanti verso la modernizzazione dell’Italia, per gli avvocati matrimonialisti con l’approvazione della legge “l’Italia entra in Europa”. Per la stampa cattolica si tratta di un silenzioso assassinio della famiglia.

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DIVORZIO BREVE, ECCO COSA CAMBIA

Soddisfatta la maggioranza con Alessia Morani del Partito Democratico: “La politica dei fatti, non delle parole”. Con le nuove norme si passa a sei mesi di separazione obbligatoria per omologare il divorzio consensuale (prima erano 3 anni) e minimo 12 mesi per lo scioglimento in giudizio dell’unione sponsale. Cambia anche la disciplina della comunione dei beni, che si scioglie istantaneamente senza bisogno di attendere la sentenza di separazione: scrive Repubblica che “la comunione dei beni si scioglie subito quando il giudice autorizza i coniugi a vivere separati o al momento di sottoscrivere la separazione consensuale”. La legge entra subito in vigore e si applica anche ai procedimenti in corso, scrive ancora Repubblica.

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DIVORZIO BREVE, LE REAZIONI

Plauso degli avvocati matrimonialisti.

L’Italia finalmente entra nell’Unione Europea anche attraverso il diritto di famiglia. Il varo di questa legge cambia una visione paternalistica, che ha imposto anni di attesa, pesantezze burocratiche e lunghe sofferenze a tante persone. Spesso la violenza in famiglia è dipesa anche da questo stress infinito.  Sarebbe più corretto, tra l’altro, parlare di separazione breve, perché di fatto è questa la fase che viene accorciata. E questo è solo un primo passo. Dovremo inevitabilmente arrivare all’abolizione totale della separazione, che è inutile. Nella maggior parte dei Paesi europei è stata tolta di mezzo

Così Gian Ettore Gassani, presidente degli avvocati matrimonialisti italiani. Anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi tweetta: “Un altro impegno mantenuto”.

Sulle barricate, invece, Famiglia Cristiana che esce con un duro editoriale: “Bastano sei mesi per cancellare una famiglia”, scrive il settimanale dei Paolini.

Ridurre il matrimonio e il suo significato giuridico e sociale a qualcosa di sempre più simile a un patto elastico di convivenza, che si può sciogliere in brevissimo tempo e con estrema facilità, è un pericolo per tutti a cominciare dai figli. A parole, tutti i politici affermano di voler difendere e sostenere la famiglia ma purtroppo, nei fatti, si legifera in senso esattamente contrario come dimostra questa riforma.

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