L’intervista delle Iene a Fabio Tortosa

«Signor Ministro, faccia una cosa, Fabio Tortosa lo lasci un attimo in un angolo. Appena si libera dai suoi impegni istituzionali, si prenda un mattinata, venga a conoscere gli uomini del reparto mobile. Sarebbe un’ottima cosa». È questo il messaggio indirizzato ad Angelino Alfano da Fabo Tortosa, il poliziotto della Diaz appena sospeso dal servizio per le parole scritte su Facebook sul blitz avvenuto alla scuola Diaz durante il G8 di Genova, nel 2001.

 

fabio tortosa poliziotto

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FABIO TORTOSA: «MI TUTELERÒ NELLE SEDI OPPORTUNE» –

In un’intervista rilasciata a Le Iene, registrata prima e subito dopo il tweet del ministro che ha annunciato il provvedimento contro Tortosa, il poliziotto ha affermato: «Apprendo da un tweet del ministro dell’Interno che è stato preso questo provvedimento. Provvedimento che capisco, probabilimente condivido anche. È sicuramente propedeutico all’apertura di un’azione disciplinare. Mi tutelerò nelle sedi opportune». Tortosa contesta il modo in cui è venuto a conoscenza della decisione del ministro: «Se mi contesta di scrivere su Facebook pretendo di essere punito nelle forme giuste, non su Twitter», ha dichiarato. Il poliziotto ha comunque confermato la sua posizione rispetto a quanto affermato nei giorni scorsi sul social network. Nel post dell’agente che ha scatenato polemiche si leggeva: «Ero alla Diaz, ci rientrerei mille e mille volte».

FABIO TORTOSA: «IL VII REPARTO MOBILE NON HA COMMESSO TORTURE» –

«Non è una verità che dico io su Facebook – ha ribadito Tortosa nell’intervista a Le Iene –  è una verità che diciamo da anni. Gli uomini del VII nucleo che sono rimasti gli unici responsabili di quello che viene indicato come un pestaggio, mentre noi non abbiamo commesso niente di tutto ciò». Tortosa spiega che il suo gruppo di agenti è arrivato ed uscito in pochi minuti dalla Diaz, quando già c’era stata l’irruzione ai piani superiori: «Io ti dico che rientrerei mille e mille volte: è un atto solamente a livello di ordine pubblico che rifarei. Il VII nucleo è entrato e in 6-7 minuti è uscito».

 

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FABIO TORTOSA: «’RIENTREREI ALLA DIAZ’ NON SIGNIFICA ‘RITORTUREREI’» –

Il poliziotto non nega però la tortura. «Ho mai negato? Quella è tortura! Come tutti gli italiani ho appreso il giorno dopo che alla Diaz ci fosse stata tortura». Tortosa dunque condanna i colleghi responsabili delle violenze «non solo per il fatto che l’hanno fatto ma anche per il fatto che queste malefatte sono ricadute su di noi». Poi spiega ancora: «Io ho sbagliato in questo: nel dire ‘Io rientrerei nella Diaz’ per rifare quello che io ho fatto, cioè nessun atto contrario alla norma. Oggi uno che sente ‘Rientrerei alla Diaz’ significa (pensa, ndr) ‘Ritorturerei’». Dal poliziotto anche le scuse ai genitori di Carlo Giuliani, il ragazzo ucciso da un carabiniere negli scontri del G8, verso il quale ha scritto parole offensive. «Spero che la mamma e il papà di Carlo Giuliani accettino le scuse e la richiesta di perdono. È stata una frase irresponsabile, non da uomo e non da me». E il gruppo Facebook che ha chiesto ‘Fuori Fabio Tortosa dalle forze dell’ordine’? «È la reazione giusta a chi ha interpretato, per mia stupidità, le mie parole».

(Foto: Le Iene / Italiauno / Mediaset)

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