Papa Francesco, perché la Turchia gli lancia un ultimatum sul genocidio armeno

Il genocidio armeno

è un errore che il Papa non deve più ripetere. Il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan ha risposto in modo durissimo alle parole del pontefice in merito alla strage degli armeni compiuta dall’Impero ottomano durante la Prima guerra mondiale.

GENOCIDIO ARMENO – Domenica scorsa si sono verificati due episodi che hanno testimoniato la crescente divisione tra le religioni globali. Mentre la Chiesa ortodossa festeggiava la sua Pasqua, Papa Francesco ha ricordato il genocidio armeno davanti al presidente della Repubblica caucasica e a tre patriarchi della Chiesa armeno-cattolica. A Instabul invece per la prima volta dopo ottanta anni è stato letto il Corano all’interno della Basilica di Santa Sofia, l’edificio ecclesiale per diversi secoli sede patriarcale della Chiesa cattolica. Dopo la conquista di Costantinopoli la Basilica fu trasformata in una moschea, ma nel 1934 il padre della moderna Turchia, Kamala Atatürk, la trasformò in un museo. Leggere il Corano nel giorno della Pasqua ortodossa è un gesto di rilevante simbolismo, che evidenzia quanto la Turchia di Erdogan si stia spostando dal laicismo su cui era stato fondato lo Stato erede dell’Impero Ottomano, come rimarca Ertuğrul Özkök su Bild Zeitung. Il giornalista, direttore del più diffuso quotidiano laico della Turchia, Hürriyet, sottolinea come proprio la continuità ideale con la più grande entità statuale islamica della storia sia il motivo principale della clamorosa polemica tra il Papa e Recep Tayyip Erdogan. La durissima risposta del leader dell’Akp al pontefice sulla definizione di genocidio armeno come errore da non ripetere evidenzia quanto l’interpretazione della storia divida ancora Europa e un Paese associato all’UE e secondo esercito della Nato.

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GENOCIDIO ARMENO 1915 – Lo scontro tra Recep Tayyip Erdogan e Francesco avviene a poche settimane dal centesimo anniversario del genocidio armeno e della battaglia di Gallipoli, il più grande successo dell’Impero Ottomano contro le potenze occidentali ottenuto durante la Prima guerra mondiale. I due eventi saranno celebrati lo stesso giorno, il 24 aprile, ulteriore sottolineatura di quanto la Turchia difenda la continuità con il suo passato e rifiuti con forza la messa in discussione della sua eredità. Una coincidenza sottolineata con forza da Ertuğrul Özkök, opinionista noto per il suo europeismo e la difesa della laicità del Paese.  Erdogan ha rimproverato al Papa velleità politiche nell’affrontare un argomento che storicamente contrappone Istanbul alla comunità internazionale occidentale. Il genocidio armeno è stata una strage immensa, su cui però la Turchia non ha mai ammesso colpe specifiche dell’Impero Ottomano. All’epoca il regime islamico attaccò con violenza la popolosa minoranza armena, costringendoli alla fuga o alla conversione all’Islam, rimproverandogli scarsa lealtà nella guerra che contrapponeva l’Impero alla Russia zarista. Morirono centinaia di migliaia di persone, e diversi storici stimano anche un milione e mezzo di vittime. La Turchia ha sempre rimarcato come questa strage sia stata prodotta da una legittima difesa dell’Impero Ottomano, e amplificata dalle condizioni di vita estreme causate dal conflitto bellico.

SCONTRO TRA ERDOGAN E PAPA FRANCESCO – La reazione così accesa della Turchia e di Erdogan è spiegata dai preparativi per la celebrazione di un evento molto controverso – la difesa dell’Impero Ottomano nel giorno in cui si ricorda il genocidio armeno – in un momento di particolare tensione tra il Paese e la comunità internazionale. Da diversi anni Recep Tayyip Erdogan ha impresso una svolta religiosa con tratti autoritari che ha allontanato definitivamente il suo Paese dall’Europa. Da primo ministro turco Erdogan firmò il trattato per la Costituzione dell’Europa, un atto che pare impensabile in questo momento. La Turchia sta inoltre giocando una propria partita in Medio Oriente che ha allontanato Istanbul dagli Usa, come si è visto nella costruzione dell’alleanza contro l’ISIS. Una situazione di tensioni internazionali che ha reso esplosiva la polemica in merito al genocidio armeno. Il paragone con l’Olocausto e le stragi staliniane tracciato da Papa Francesco ha spinto a una reazione prevedibile da parte della Turchia, anche se inaspettata per durezza e virulenza.

Photocredit: Gokhan Tan/Getty Images

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