Beppe Grillo scomunica anche McDonald’s

«Il M5S presenterà un ricorso all’Agcom per chiedere di oscurare lo spot di McDonald’s che prende di mira la pizza italiana. Non possiamo permettere che McDonald’s ridicolizzi il fiore all’occhiello e il simbolo della gastronomia italiana senza battere ciglio. Ritirare subito la sponsorizzazione di McDonald’s da Expo 2015». La denuncia arriva dalla candidata M5S per la presidenza della Regione Campania Valeria Ciarambino.

In un post sul blog di Beppe Grillo si attacca la nota catena di fast food. «Il tema dell’Expo è “nutrire il Paese”, non ingrassarlo. Siamo i soli a difendere le nostre eccellenze», tuona Ciarambino. A far da tamburo battente il grillino Luigi Di Maio. Il vicepresidente della Camera, in un sit-in a Salerno con tanto di pizzaioli a seguito, ha affermato: «Chiediamo all’Expo di ritirare McDonald’s come sponsor. Allo stesso tempo faremo un esposto all’Agcom insieme al presidente della commissione di vigilanza Rai, Roberto Fico, e al candidato presidente alla Regione Campania, Valeria Ciarambino, per chiedere di oscurare lo spot McDonald’s. Renzi non sta difendendo l’Italia e le sue tradizioni».

m5s macdonald's expo
Il post sul Blog

MCDONALD’S E LO SPOT CHE NON ERA PER EXPO – Peccato però che il discutibile spot in questione non c’entri nulla di per sé con l’esposizione milanese. McDonald’s lo produsse a febbraio 2015 sponsorizzando l’Happy meal a 4 euro senza citare l’esposizione milanese:

Due mesi dopo la messa on line della clip monta quindi la polemica. Due mesi dopo. Perché? Semplice. Lo spot è stato ripreso solo alcuni giorni fa da alcuni media e testate italiane. Con l’Expo a due passi –  e pagine Fb che rilanciano indignate l’amara scelta della “famiglia italiana” – la pubblicità è diventata virale solo ora.

MCDONALD’S E IL PROGETTO GIOVANI AGRICOLTORI PER EXPO – Diffondere una clip che promuova il fast food rispetto alla tradizionale pizza in occasione di una Esposizione Universale che esalta i sapori di tutto il mondo e la loro diversità sarebbe un suicidio mediatico. Certo, esser una multinazionale in un evento che raccoglie da sempre critiche non è facile. Mcdonald’s, per migliorare la sua immagine, ha promosso l’iniziativa Fattore Umano. D’accordo con il Ministero delle Politiche Agricole 20 imprenditori agricoli italiani under 40 diventeranno fornitori per tre anni dei ristoranti McDonald’s. E il padiglione aziendale per Expo diventerà una sorta di vetrina sulle filiere agricole italiane partner del marchio.

Ora però l’indignazione monta in rete. In ritardo. Anche se quella clip non è stata fatta per l’Expo. Anche il “caso” se scoppia due mesi dopo: in occasione del taglio del nastro per l’Esposizione Universale. E delle elezioni regionali previste questo 31 maggio. Condurre le battaglie al tempo giusto. Chissà a chi conviene.

MCDONALD’S E L’INTERROGAZIONE M5S – I deputati del Movimento 5 Stelle hanno presentato una interrogazione al ministero dello Sviluppo Economico e al ministero della Salute senza citare però l’Expo: «L’ultimo spot di McDonald’s contiene una serie di informazioni distorte che vanno corrette per non indurre in errore i consumatori che hanno buone abitudini alimentari». «La presentazione di tali immagini per uno spot dedicato ai bambini è scorretta – affermano Luigi Di Maio e Paolo Parentela, firmatari dell’interrogazione- perché discredita la categoria dei pizzaioli, induce in errore sulle corrette abitudini alimentari dei bambini, abusa dei naturali sentimenti dei genitori verso i figli, e gioca sulla naturale credulità e mancanza di esperienza dei piccoli in materia alimentare. La pubblicità televisiva influenza moltissimo i bimbi nelle preferenze alimentari, non solo come consumatori da blandire ed educare, ma anche come canale tra il mercato del consumo e la famiglia». «Con questo atto- concludono Di Maio e Parentela- capiremo finalmente quali iniziative di natura normativa il Governo intenda intraprendere al fine di regolamentare la pubblicità di prodotti alimentari tutelando la salute dei consumatori ed introducendo misure specifiche per i minori».

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