L’incontro Barack Obama-Raul Castro. «Ora voltiamo pagina»

Barack Obama e Raul Castro si sono incontrati ieri sera in una saletta a margine del vertice delle Americhe, a Panama City. Si tratta del primo faccia a faccia tra i presidenti di Stati Uniti e Cuba dopo 55 anni di crisi politica. Un appuntamento atteso dal presidente Usa: «Era tempo che si tentasse qualcosa di nuovo, possiamo avanzare sul sentiero verso il futuro. Con il tempo, è possibile per noi voltare pagina e sviluppare una nuova relazione tra i nostri due Paesi». Raul Castro ha invitato alla pazienza aggiungendo che è pronto a «parlare di tutto».

L'incontro Barack Obama-Raul Castro: «ora voltiamo pagina»
(MANDEL NGAN/AFP/Getty Images)

BARACK OBAMA-RAUL CASTRO: «LA GUERRA FREDDA È FINITA» –

Il fulcro del discorso è rappresentato sicuramente dalla rimozione di Cuba dalla lista statunitense dei Paesi sponsor del terrorismo dopo l’inserimento del 1982. Obama in questo senso è apparso molto più attendista. La cancellazione è vicina ma «nessuna decisione è stata ancora presa, non ho ancora esaminato la raccomandazione del Dipartimento di Stato». Tuttavia Cuba, ha aggiunto Obama in conferenza stampa, non rappresenta più una minaccia per gli Stati Uniti visto che la Guerra Fredda è finita da tempo e che non è interessato a combattere «battaglie iniziate prima che nascessi». Obama ha poi confermato di aver chiesto al Congresso di dare il via ai lavori per una sospensione dell’embargo in vigore sull’isola dai tempi della Rivoluzione.

 

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«I NOSTRI GOVERNI HANNO ANCORA DIVERGENZE» –

Il New York Times ha raccolto poi altre voci del Presidente Usa. «I nostri governi continuano ad avere delle differenze. Allo stesso tempo siamo convinti che si possa andare avanti per soddisfare i nostri reciproci interessi. L’incontro con Raul Castro è stato fruttuoso e vogliamo continuare a migliorare i rapporti diplomatici fino alla riapertura delle rispettive ambasciate a Washington e L’Avana». Un funzionario presente ha svelato che nell’incontro, durato 45 minuti, si sono affrontati argomenti che stanno a cuore ai cubani, agli americani ed a tutta la regione. Il tutto senza tensione anche se, continua la fonte, i presidenti non si sono dichiarati d’accordo su tutto. Per dirne una, Obama ha sottolineato che i diplomatici Usa devono essere liberi di muoversi per tutto il Paese nel caso di una riapertura dell’ambasciata a L’Avana mentre Castro ha ribadito la necessità di sospendere il prima possibile l’embargo.

«OBAMA NON È RESPONSABILE PER I 10 PRESIDENTI PRECEDENTI» –

Castro nella conferenza stampa ha definito il discorso di Obama «interessante» aggiungendo di ritenere coraggiosa la sua decisione di voler migliorare le relazioni tra Usa e Cuba. Secondo Raul Castro, alla guida di Cuba dopo l’abdicazione di Fidel nel 2008 Obama «non è responsabile per i 10 presidenti che lo hanno preceduto» definendo l’attuale inquilino della Casa Bianca «onesto» e «umile». Castro, circa l’inserimento di Cuba nella lista dei Paesi sponsor del terrorismo, ha detto che la decisione di rivedere la decisione è positiva anche se il Paese non avrebbe mai dovuto essere inserito nell’elenco. Infine il leader di Cuba, ricordando la sua disposizione al dialogo «rispettoso e alla coesistenza, dentro alle nostre divergenze» con Washington, ha aggiunto da alleato del Venezuela che che Caracas «e il legittimo governo del presidente Nicolas Maduro non sono una minaccia per gli Stati Uniti».

(Photocredit copertina MANDEL NGAN/AFP/Getty Images)

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