Federico Pizzarotti contro Renzi e Grillo: “Il premier sbaglia, il M5S mi isola”

Federico Pizzarotti intervistato dal Fatto Quotidiano non rinuncia a togliersi qualche sassolino dalla scarpa sia nei confronti del governo nazionale guidato dal segretario del Partito Democratico Matteo Renzi, sia nei confronti della sua forza politica, il Movimento 5 Stelle che ha come leader Beppe Grillo e che dovrebbe venir gestito dai cinque esponenti del “direttorio”. Con i quali, spiega Pizzarotti, i rapporti sono più che mai freddi.

FEDERICO PIZZAROTTI: “MOVIMENTO CINQUE STELLE, IL DIRETTORIO NON PARLA COI SINDACI”

Sopratutto dopo le elezioni regionali, che hanno visto il fiasco del Movimento Cinque Stelle, servirebbe un cambio di marcia, dice il sindaco del capoluogo emiliano.

Come è il rapporto di voi sindaci con il Direttorio? Riuscite a lavorare assieme?

Ancora poco, su questo piano c’è molto da fare. Abbiamo contatti, ma non si è creata una filiera solida di comunicazione tra i sindaci e il centro. A febbraio era partito un tour dei Comuni amministrati dal M5S, ma dopo la prima tappa a Livorno non se n’è saputo più nulla.

Il Movimento è in risalita nei sondaggi. Merito delle inchieste o del ritorno in tv?
I sondaggi sono da prendere con le pinze, e comunque sono nazionali. Quella con cui ci scontriamo è la realtà delle amministrative, dove si vota la persona. I risultati negativi in Emilia Romagna e in Calabria ci hanno detto che c’è uno scollamento tra il Movimento a livello nazionale e i territori. Non basta guardare i sondaggi per dire che tutto va bene.

Come si rimedia?
Con l’organizzazione. Arrivano sempre più notizie di gruppuscoli del Movimento che si formano senza autorizzazione. C’è confusione. Dopo le Regionali servirebbe un meet up nazionale: un incontro di lavoro, operativo, e non per fare l’elenco delle cose che non ci hanno fatto fare, come è stato Italia a 5Stelle, pur positivo (l’evento al Circo Massimo dello scorso settembre, ndr)

Il senso di isolamento che la giunta emiliana ha sperimentato negli ultimi mesi, dice Pizzarotti, è tutt’altro che mutato. Sul fronte della comunicazione, il sindaco di Parma insiste: Beppe Grillo deve radicalmente cambiare i suoi toni, perché quelli che utilizza sopratutto sul suo blog non fanno certo gli interessi del Movimento.

Lei ha spesso detto di sentirsi isolato nel Movimento.
Non è cambiato nulla. Sul blog di Grillo ci sono stati spesso post contro di noi, mai a favore. Ultimamente hanno dato spazio per attaccarci a un gruppetto di Parma, privo di autorizzazione per l’uso del simbolo. E non hanno ospitato la nostra replica.

Ne ha parlato con il Direttorio?
Più volte. Ma non ho mai ottenuto risposta.

Cosa ha pensato leggendo il post che paragonava Renzi a Lubitz, il pilota che ha fatto precipitare l’Airbus in Francia?
Ho pensato che sono due anni che bisogna cambiare tono, ma il tono non viene cambiato. Cose del genere ci impediscono di convincere altri cittadini

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FEDERICO PIZZAROTTI: “MATTEO RENZI FA PROPAGANDA”

Anche sul fronte dei rapporti col governo non mancano certo le polemiche: il comune di Parma, dice Pizzarotti a Renzi, è a credito col governo di 11 milioni di euro. Il primo cittadino attende con ansia il fondo perequativo disposto dal governo.

Piero Fassino afferma: “Renzi ci ha assicurato che non ci saranno nuovi tagli ai Comuni”. Questo non mi tranquillizza: non possono toglierci l’ultimo pezzo di pane. La vera risposta che deve arrivare è quella sul fondo perequativo, che i Comuni chiedono da tre mesi. Senza il rifinanziamento del fondo le amministrazioni non possono chiudere i bilanci.

Quanto deve avere Parma?
Undici milioni di euro.

Come stanno i conti del suo Comune?
Il bilancio è solido: i debiti non sono più così tanti, e sono in prevalenza mutui. Stiamo chiudendo molte società partecipate. Il nodo rimane quello dei trasferimenti dallo Stato: incassiamo più tasse di quelle che otteniamo indietro da Roma, e ciò intacca il livello dei servizi.

Che ne pensa di Renzi e delle sue politiche?
Governa da un anno in una situazione non facile. Ma sta sbagliando le priorità: non si può partire tagliando ai Comuni, bisognava iniziare dalla spesa centrale

Pizzarotti critica anche gli 80 euro di Renzi: “Sono soldi tolti agli enti locali, che hanno dovuto alzare le tasse”.

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