Ciro Esposito, «l’avvocato Pisani querela Mughini e Dotto»

Non si ferma l’onda lunga della polemica sugli striscioni contro la mamma di Ciro Esposito esposti dalla Curva Sud in occasione di Roma-Napoli. Dopo la squalifica di un turno comminata dal giudice sportivo per il “tenore provocatoriamente insultante per la madre di un sostenitore della squadra avversaria, deceduto in drammatiche circostanze” e il duro intervento del presidente giallorosso James Pallotta – che ha definito “fucking idiots” i tifosi responsabili delle scritte – la triste vicenda si arricchisce di una nuova puntata: protagonisti sono Angelo Pisani avvocato della famiglia Esposito, Giampiero Mughini e Giancarlo Dotto. Secondo quanto riportato da un comunicato stampa diffuso da Dagospia, il legale avrebbe deciso di querelare i due giornalisti per quanto da loro dichiarato nel corso del programma televisivo Tiki Taka in onda su Italia 1.

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Ciro Esposito, chiusa per un turno la curva sud della Roma per gli striscioni contro la madre
(ANSA/ ALESSANDRO DI MEO)

 

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IL COMUNICATO – Queste le parole dell’avvocato Angelo Pisani:

La normale dialettica tra posizioni contrapposte è cosa ben diversa dal lanciare offese gratuite in tv contro chi auspica legalità e giustizia. Legittimo criticare e giusto confrontarsi, ma illecito e pericoloso attizzare il fuoco dell’odio e soprattutto diffamare, senza contraddittorio, chi non può replicare. […] Non limitandosi ad esprimere la propria contrarietà rispetto alle richieste dell’avvocato Pisani, Mughini ha parlato di “barbarie” e “demagogia”, mentre Dotto si è spinto fino a tacciare l’avvocato di “teppismo”, oltre a tentare di ridicolizzarne il ruolo. Espressioni ovviamente ingiustificabili ed inaccettabili, alle quali Pisani, che non era presente in studio, replica oggi duramente: «Non mi stupiscono le esagitate considerazioni di Dotto, presentato come vicino ad un esponente di quella stessa Curva Sud della Roma che è diventata ormai tragico simbolo di violenza e offese gratuite. Quanto a Mughini, appare davvero paradossale tacciare di barbarie chi difende da ulteriori, squallide aggressioni la memoria di un ragazzo che ha perso la vita proprio per mano di barbari assassini». «La decisione di querelare i due giornalisti […] nasce proprio dalla volontà di porre un freno all’escalation di violenza, verbale e materiale»

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LE DUE REPLICHE – Dagospia pubblica poi le due lettere di risposta ad Angelo Pisani, firmate dagli stessi Mughini e Dotto. Il primo scrive:

Caro Dago, la corsa all’autopromozione professionale dell’avvocato Angelo Pisani è davvero insistente e affannata. Ovvio che non c’è da aggiungere una sola parola allo sprezzo di noi tutti per il sudicio striscione esposto da alcuni tifosi romanisti contro la madre del povero Ciro Esposito, una che in tutti questi mesi (per lei talmente drammatici) è stata misuratissima in fatto di esposizione del suo dolore e del suo lutto. […] Quando a Udine Alessandro Del Piero subì quella frattura della gamba che lo terrà lontano dai campi di gioco oltre un anno, e mentre lo stavano trasportando in barella, qualche tifoso udinese gli gridò “devi morire”. In una trasmissione televisiva appellai quei tifosi per come meritavano: “Dei cialtroni”. Naturalmente non mi passò neppure per la mente di definire Udine “una città incivile” e di chiedere una penalizzazione dell’Udinese per responsabilità oggettiva. Esattamente quel che ha fatto l’avvocato Pisani in una sua veemente e plateale dichiarazione registrata e poi messa in onda lunedì scorso nel Tiki-Taka di Pier Luigi Pardo. Una dichiarazione il cui tono si scostava non poco dalle ennesime e misurate parole pronunciate dalla madre di Ciro Esposito. L’avvocato Pisani parlava di “inciviltà” di Roma tutta e della necessità di una punizione della squadra per un fatto di “responsabilità oggettiva”, e come se ogni tifoso della Roma e magari i suoi calciatori e dirigenti fossero corresponsabili morali dello striscione-schifezza. Sì, a me questa sua posizione è apparsa “barbara”.

Questo lo stralcio della lettera di Dotto:

Un corto circuito vero e proprio. Volgarità, schizofrenia, emotività, vanità e ottusità si sono abbattute in poche ore come una tempesta troppo umana sul caso “striscioni all’Olimpico”, l’ultima deriva della trista storia che parte dalla morte di Ciro, s’irradia nel dolore compulsivo di una madre e degenera in comunicati, oralità sparse e sentenze di ogni tipo. […] La piazza è notoriamente forcaiola, soprattutto quando si tratta della capitale. In questo caso, vittimismo zero. Roma è un focus ideale per soggetti declamanti a caccia di pubblicità. Stupisce, casomai, certa schizofrenia in ambito Leardi. Se la mamma di Ciro (il cui modo di esorcizzare il dolore è sacrosanto e insindacabile comunque si manifesti) ha reagito con parole giuste e toccanti alla provocazione, quelle del suo avvocato hanno impressionato per la petulante ostilità, tra la richiesta dei punti di penalizzazione e l’evocazione di Mattarella e Renzi. L’incipit del suo messaggio televisivo, “…Ancora una volta dalla capitale c’è stata una dimostrazione d’inciviltà”, ha poi sbalordito gli stessi napoletani per quanto improprio e aggressivo, esteso per di più a una città intera (il sindaco Marino o chi per lui vorrà prima o poi rispondere a tutela dell’oltraggiata capitale?).

LE PAROLE DI MALAGO’ – Sul fronte istituzionale intanto si registrano le parole del presidente del Coni Giovanni Malagò: ecco il video del commento rilasciato a margine della presentazione degli Internazionali 2015 di tennis

 

Photocredit copertina ANSA/ ALESSANDRO DI MEO

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