Cos’è successo a Tikrit dopo la cacciata dell’ISIS

I saccheggi registrati a Tikrit dopo la cacciata dell’ISIS sono stati portati a termine da abitanti del luogo e non dalle milizie sciite inizialmente indicate come responsabili delle devastazioni.

Displaced Iraqis leave Kirkuk on April 2, 2015, to go back to the cities of Tikrit, Samara and al-Alam after they were retaken by security forces and pro-government fighters from the Islamic State (IS) group. Prime Minister Haider al-Abadi, on March 31, 2015, declared the 'liberation' of Tikrit, after a weeks-long operation that was Baghdad's biggest yet since IS led an offensive that overran much of the country's Sunni Arab heartland in June 2014. AFP PHOTO / MARWAN IBRAHIM (Photo credit should read MARWAN IBRAHIM/AFP/Getty Images)
Gli abitanti di Tikrit, Samara e al-Alam tornano verso casa (Photo credit MARWAN IBRAHIM/AFP/Getty Images)

LA LIBERAZIONE DI TIKRIT – A Tikrit dopo la cacciata dell’ISIS sono stati dati alle fiamme  e saccheggiate decine di negozi e di abitazioni, un danno inizialmente attribuito alle milizie sciite che hanno liberato la città dalla morsa degli uomini del califfato, ma che ora tutte le fonti imputano unanimemente a quegli abitanti di Tiktrit che fuggirono all’arrivo dell’ISIS e che ora hanno consumato la loro vendetta.

LA VENDETTA CONTRO I COLLABORAZIONISTI – Molti edifici di Tikrit sono stati distrutti dal furore della battaglia, ma diverse decine sono invece stati saccheggiati e dati alle fiamme quando già gli uomini dell’ISIS se n’erano andati e appartenevano in genere ad ex baathisti, ufficiali dell’esercito, membri dalla tribù degli Albu Ajail (quella di Saddam) o quella di Albu Badr (quella di al-Baghdadi), segno evidente che gli autori degli attacchi sapevano con sicurezza chi e dove colpire.

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LE TESTIMONIANZE – Lo ha confermato ad al Jazeera, insieme ad altre fonti, Albu Nasser, deputato iracheno e membro della tribù di Albu Ajail che ha parlato di una vendetta di quanti invece erano rimasti al governo e sono tornati insieme all’armata che ha liberato la città dall’ISIS. Le milizie sono parzialmente responsabili secondo il suo giudizio, in quanto avrebbero tollerato queste azioni, ma non vi hanno preso parte.

LA VENDETTA – In particolare sarebbero stati i membri della polizia locale, Salahuddin, a darsi al saccheggio al loro ritorno in città e a prendersi la loro vendetta in particolare su quanti sono giudicati responsabili della strage dei soldati iracheni di Camp Speicher, traditi e consegnati all’ISIS che poi ne ha fatto strage.

(Photocredit copertina: AHMAD AL-RUBAYE/AFP/Getty Images)

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