Gabriela Mistral, poetessa e premio Nobel del Cile

GABRIELA MISTRAL

 

Gabriela Mistral: alla poetessa e femminista cilena è dedicato il doodle di Google di martedì 7 aprile; proprio nel giorno della ricorrenza della sua nascita. Gabriela Mistral è stata la prima donna sudamericana a vincere il premio Nobel nel 1945.

Gabriela Mistral
Il doodle di martedì 7 aprile

GABRIELA MISTRAL: POESIE D’AMORE

Gabriela Mistral è stata una poetessa e femminista cilena. Le sue poesie sono state caratterizzati da temi come l’amore, ma non solo. Legatissima alla madre, soprattutto dopo che il padre le abbandonò quando la Mistral aveva solo tre anni. E proprio alla madre è dedicato una parte del suo primo libro di poesie: Tela

GABRIELA MISTRAL NINNA NANNA

Ecco uno dei testi più famosi della produzione di Gabriela Mistral:

Ninna nanna

Il mare le sue mille onde
culla divino;
odo i mari innamorati
mentre cullo il mio piccino.

L’errabondo vento, a notte,
culla le spighe;
odo i venti innamorati
mentre cullo il mio piccino.

Iddio Padre i mille mondi
culla senza un brusio.
Sento il gesto suo nell’ombra
mentre cullo il bimbo mio.

GABRIELA MISTRAL LA PREGHIERA DELL’INSEGNANTE

Maestra appassionata, la sua poesia è intrisa del suo pensiero pedagogico.

“Preghiera dell’Insegnante”

(…)

Fa che io sia più madre di una madre

nel mio amore e nella difesa del bambino

che non è sangue del mio sangue.

Aiutami affinché ognuno

dei “miei” bambini

diventi la poesia migliore.

E nel giorno in cui non canteranno più le mie labbra,

lascia dentro di lui o di lei

la più melodiosa delle melodie.

(…)

GABRIELA MISTRAL: PREMIO NOBEL

Ecco il testo con cui è stato Motivato il Premio Nobel alla poetessa sudamericana

Gabriela Mistral, questa cilena che salutiamo con ammirata commozione nel piccolo novero delle donne che hanno vinto il nostro premio, si avvicina fraternamente nel nostro ricordo a un’italiana altrettanto inizialmente sconosciuta, Grazia Deledda. Molte cose le uniscono. L’oscuro lavoro in condizioni disagiate, le difficoltà rovesciate dalla loro tenacia creativa e dal loro calore umano; e quello sguardo puntato sui piccoli, sui miseri, sulle esistenze che proliferano nell’ombra magica di province in cui si svolge la drammatica lotta tra fede e superstizione, tra preistoria e modernità”

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