L’Airbus Germanwings tra scie chimiche e raggi laser: dilaga il complottismo

Mentre proseguono le indagini per ricostruire l’esatta dinamica di quanto accaduto a bordo dell’Airbus A 320 di Germanwings, precipitato per mano del co-pilota Andreas Lubitz, in Rete si scatena il complottismo su quelle che, secondo alcuni utenti, sarebbero le “reali” cause del disastro aereo di martedì. Che la scatola nera abbia registrato le grida del pilota che cercava di rientrare nella cabina di pilotaggio mente Lubitz portava alla morte se stesso e gli altri 149 passeggeri, o che si sia scoperto che Lubitz soffriva di depressione ha poca importanza: per i complottisti si tratta solo di “una storia” montata ad arte dai mezzi di comunicazione per nascondere “la verità”. E questa “verità”, per i complottisti di professione, è fatta di scie chimiche, di raggi laser che hanno sbagliato il bersaglio e, addirittura, dell’acceleratore di particelle del CERN di Ginevra che si è rimesso in moto creando un campo magnetico tale da tirare giù un aereo.

Foto: ANNE-CHRISTINE POUJOULAT/AFP/Getty Images
Foto: ANNE-CHRISTINE POUJOULAT/AFP/Getty Images

COLPA DELLE SCIE CHIMICHE –

Si comincia con un grande classico: le scie chimiche. Un’ipotesi – anche se i professionisti del complotto non ragionano mai per ipotesi ma per certezze – che era comparsa subito dopo la strage, ancora prima che venisse ritrovata la scatola nera dell’aereo. Il volo Germanwings si è schiantato contro una montagna perché, in quel momento, stava compiendo un’azione di «inseminazione igroscopica delle nubi basse», operazione per la quale  – lo sanno tutti, no? – è necessario restare sotto i 2.000 metri di altitudine.

Noi sappiamo ed abbiamo sempre affermato che gli aerei civili, per eseguire inseminazione igroscopica delle nubi basse, devono necessariamente volare attorno ai 6000 piedi e questo episodio lo conferma.

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COLPA DEL RAGGIO CHIMICO LIQUIDO AMERICANO –

Ma pare che le scie chimiche stiano cominciano a perdere un po’ del proprio fascino da X-Files, visto che l’ultima novità del campionario della teoria del complotto è nientemeno che un laser chimico, una nuova tremenda arma in mano agli americani che sarebbe “sfuggita al controllo”, colpendo per errore un aereo civile invece di abbattere un missile balistico intercontinentale che passava nei cieli della Francia Meridionale. Il nome di questa arma sarebbe High Energy Liquid Laser Area Defense System (HELLADS) e a segnalarne l’utilizzo, proprio martedì mattina, sarebbe stato il Ministero della Difesa russo.

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COLPA DEL CERN DI GINEVRA –

Ma se scie e raggi chimici non sono ancora abbastanza, ecco arrivare una teoria ancora più colossale: a provocare lo schianto del volo Germanwings è stato il Large Hadron Collider, l’acceleratore di particelle del CERN di Ginevra – quello del Bosone di Higgs, per intenderci – che sarebbe stato riacceso. Questo avrebbe creato un campo magnetico tale da tirare giù un aereo. La ricostruzione, che somiglia tantissimo a una puntata della celebre serie tv Lost, è opera di un sito web in lingua inglese che “spiega” come la riaccensione dell’LHC sarebbe stata funestata da un malfunzionamento elettrico che avrebbe scatenato un elettromagnetismo così potente da causare la catastrofe. In realtà il 24 marzo, giorno della strage di Germanwings, i tecnici del CERN hanno fatto sapere che, durante un test, l’LHC ha subito un cortocircuito. Come riporta Nature, il comunicato si riferisce a un test eseguito il 21 marzo, ovvero prima della tragedia. E questo dovrebbe essere sufficiente a spazzare via ogni dubbio, casomai ce ne fossero.

 

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COLPA DEI MEDIA. E DEL «POPOLINO» –

Si tratta di teorie talmente fantascientifiche e sconclusionate da far pensare di essere finiti per sbaglio su uno di quei siti satirici che confezionano notizie platealmente false. Invece, non solo c’è chi sostiene la veridicità di tali ricostruzioni, ma c’è anche chi ci crede, affermando che la terribile azione compiuta da Andreas Lubitz non sia altro che una “ricostruzione” creata dai media ad uso del pubblico per non far scoprire la verità. Tra questi c’è Salvo Mandarà, videoblogger vicino al Movimento 5 Stelle che accusa il «popolino» di credere alla «bugia» del «capro espiatorio pazzo»:

Twitter/SalvoMandara
Twitter/SalvoMandara

Mentre proseguono le indagini sul conto di Lubitz, molti utenti hanno vestito i panni dei “segugi digitali” e si sono messi a frugare nella vita del giovane pilota di Germanwings: qualcuno scopre le sue presunte origini ebraiche? Ecco che, immediatamente, c’è chi lo definisce “il vendicatore” che ha voluto punire i tedeschi per l’Olocausto. Davanti a simili tragedie, talvolta la soluzione più semplice è anche quella più difficile da accettare: paradossalmente sembra quasi più consolante credere a terribili ordigni segreti e al complotto globale, per evitare di dover pensare alla realtà di una nuova disgrazia che ha colpito centocinquanta persone e le loro famiglie.

(Photocredit copertina: PATRIK STOLLARZ/AFP/Getty Images)

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