Confcommercio: l’Expo avrà impatto sul pil per 2,7 mld (0,2%)

L’Esposizione Universale che avrà luogo a Milano dal primo maggio spingerà in alto il prodotto interno lordo dello 0,2%. A sostenerlo è l‘ufficio studi di Confcommercio nel rapporto sullo scenario economico italiano per il biennio 2015-2016 presentato oggi a Cernobbio, che stima l’effetto netto di Expo 2015 sull’economia italiana sarà di 2,7 miliardi di euro. L’evento dovrebbe anche migliorare i consumi totali del paese, precisamente nella misura dello 0,3%. Secondo lo studio di Confcommercio, inoltre, l’Expo porterà in Italia circa 8 milioni di turisti in più. Segnali positivi per l’economia dovrebbero però giungere anche dal Giubileo straordinario, che tra il 2015 e il 2016 porterà un beneficio al Paese fino allo 0,3% del Pil.

 

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CONFCOMMERCIO: «NEL 2015 PIL ALL’1,1%» – Secondo il rapporto di confcommercio la spesa delle famiglie italiane, dopo il timido segnale di recupero del 2014 (con un +0,3%) «dovrebbe rivelarsi più tonica» nell’anno in corso (registrando un +0,9%) e crescere in misura maggiore (fino all’1%) nel 2016 «per effetto di un modesto recupero del reddito disponibile in termini reali, già avviatosi dal 2014 e in via di ulteriore consolidamento nel biennio 2015-2016». Secondo Confcommercio, inoltre, é prevista «una crescita degli occupati di circa 83mila unità nel 2015 e 96mila nel 2016. Per quanto riguarda il prodotto interno lordo Confcommercio stima una crescita per il 2015 dell’1,1% e dell’1,4% per il 2016.

CONFCOMMERCIO: «CON CLAUSOLE DI SALVAGUARDIA 70 MLD DI TASSE» – «Dopo sette anni difficilissimi di segni meno» il Pil torna a crescere, ha dichiarato il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli. Ma adesso – ha continuato – «bisogna impegnarci per migliorare e sfruttare questa situazione puntando sul 2015 come anno della ripresa grazie anche agli effetti positivi dell’Expo». Da Sangalli è poi arrivato un invito al governo a tagliare tasse e spesa pubblica. «Se vogliamo davvero la crescita – ha dichiarato il presidente di Confcommercio – si deve scacciare lo spettro dell’attivazione delle clausole di salvaguardia, che porterebbero maggiori tasse per 70 miliardi nei prossimi 3 anni. E per farlo – ha proseguito – occorre ridurre la spesa pubblica improduttiva. Bisogna, invece, destinare i risparmi sugli interessi sul debito a beneficio di tutti i contribuenti in regola attraverso la riduzione delle aliquote legali dell’Irpef».

(Foto di copertina: Giuseppe Cacace / Afp / Getty Images)

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