Beppe Grillo a processo per diffamazione sul disastro di Chernobyl

Beppe Grillo a processo per diffamazione per le frasi pronunciate contro un docente di ingegneria e le sue tesi sul disastro di Chernobyl. Il dibattito è iniziato oggi davanti al Tribunale di Ascoli Piceno. Il leader del Movimento Cinque Stelle (assente in aula) dovrà rispondere di diffamazione aggravata nei confronti del professor Franco Battaglia, docente del Dipartimento di Ingegneria ‘Enzo Ferrari’ dell’università di Modena e Reggio Emilia. Ne parla l’Ansa.

GRILLO A PROCESSO PER DIFFAMAZIONE: I FATTI – Cosa è successo? L’11 maggio del 2011, Grillo tenne un comizio elettorale a San Benedetto Del Tronto in vista della consultazione referendaria sul nucleare. «Vi invito a non pagare più il canone Rai – disse il leader M5S al pubblico -. Io non lo pago più perché non puoi permettere ad un ingegnere dei materiali, nemmeno del nucleare, parlo di Battaglia, un consulente delle multinazionali, di andare in televisione e dire, con nonchalance, che a Chernobyl non è morto nessuno. Io ti prendo a calci nel culo e ti sbatto fuori dalla televisione, ti denuncio e ti mando in galera». La critica forte è partita in seguito ad alcune dichiarazioni rilasciate dall’ingegner Battaglia durante una puntata di Anno Zero. «Nei giorni successivi a questa intervista mi fu distrutta l’auto a sassate», ha denunciato Battagli durante il dibattito in aula di cui, il prossimo apputnamento, è calendarizzato per l’11 giugno prossimo.

guarda il video:

(Dal minuto 7.07)

GRILLO A PROCESSO: RESPINTA LA RICHIESTA DELLA DIFESA – Grillo è ora sotto accusa per diffamazione aggravata per l’attribuzione di un fatto determinato, la consulenza alle multinazionali, e la diffusione in rete. Il pm Lorenzo Destro ha chiesto e ottenuto dal giudice Maria Teresa Gregori l’integrazione della recidiva nel capo di imputazione, per una condanna passata in giudicato subita da Grillo, sempre per diffamazione. Il giudice Gregori ha ammesso la costituzione di parte civile del professor Battaglia e ha invece respinto le la difesa del comico sulla nullità della citazione a giudizio e di incompetenza territoriale.

(In copertina Foto Fabio Cimaglia / LaPresse)

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