Sondaggi politici: ora Salvini perde consensi. La Lega non cresce più

Fino a due settimane fa sembrava protagonista di una corsa quasi inarrestabile. Poi qualcosa si è interrotto. Come se fosse stata raggiunta una soglia limite. Ed è cominciata una leggerissima ma significativa discesa verso il basso. Parliamo della Lega Nord e del suo consenso, che secondo i principali istituti demoscopici si aggira oggi intorno al 14%, un livello molto alto rispetto al 6,2% che il Carroccio ha ottenuto alle Elezioni Europee del maggio 2014, ma inferiore al 15% che gli stessi sondaggisti avevano indicato ad inizio mese.

 

sondaggi elettorali 26 marzo

 

SONDAGGI, FLESSIONE DELLA LEGA – Insomma, il partito di Matteo Salvini, premiato per mesi dalle frequentissime apparizioni in tv del segretario, sembra negli ultimi giorni aver subito pagato le assenze dello stesso leader dal piccolo schermo (probabilmente perché impegnato nel rebus delle alleanze e delle liste alle Regionali in Veneto). I numeri parlano chiaro: una frenata c’è stata. Dopo il voto di dieci mesi fa la Lega aveva cominciato una costante crescita fino a raggiungere l’8,5/9% di consenso medio tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre. Ad inizio anno era poi salita al 13% di media. Quindici giorni fa, poi, il boom al 15% circa. Infine, è arrivata la battuta d’arresto e quel 14% che probabilmente descrive la vera dimensione elettorale della Lega, quella di un partito che occupa la destra senza riuscire a ripetere l’exploit di Beppe Grillo o (esempio più calzante) di Marine Le Pen, le cui formazioni sono riuscite negli ultimi due anni ad ottenere finanche un quarto dei consensi.

SONDAGGI, CENTRODESTRA FRAMMENTATO – Dunque, può considerarsi finita la luna di miele del partito del Nord? A vedere lo stop alla crescita nei sondaggi sulle intenzioni di voto sembrerebbe di sì. Ma la cautela in questi casi (ce lo ricordano i recenti flop dei sondaggisti) non è mai abbastanza. La flessione del dato dei voti potenziali del Carroccio (circa 14,5% di media la scorsa settimana e circa 14% oggi) non va valutata in maniera estremamente negativa. Va ricordato che la Lega può vantare oggi un bacino di elettori mai avuto prima e che la frammentazione della coalizione di centrodestra favorisce soprattutto l’area di destra lepenista rappresentata in Italia da Salvini e Giorgia Meloni. Non è probabilmente un caso se il boom di consenso della Lega è arrivato proprio nel momento in cui Forza Italia raggiungeva il minimo storico.

SONDAGGI, FORZA ITALIA AI MINIMI – Il partito di Silvio Berlusconi, pagando l’assenza dalla scena politica del suo leader, è senz’altro quello maggiormente in difficoltà sotto il profilo del consenso. Dalle Europee dello scorso anno ad oggi Forza Italia è passata dal 16,8% ottenuto alle urne al 12/13% medio stimato dai sondaggisti. Confrontando i dati sulle intenzioni di voto alle Elezioni Politiche raccolti nelle ultime due settimane da 8 diversi istituti demoscopici (Ipr Marketing, Swg, Ixè, Emg, Lorien Consulting, Euromedia Research, Piepoli e Datamedia) gli azzurri ottengono grossomodo un terzo dei consensi rispetto al 38% del Partito Democratico e circa 7 punti in meno del Movimento 5 Stelle, che viene segnalato in media al 19% dei voti. Un gap troppo ampio per porvi rimedio in breve tempo.

(Foto di copertina: Spada / LaPresse)

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