Vaccini, perchè crediamo più alle favole che ai numeri

I vaccini

fanno paura a molte persone. Questi timori favoriscono la diffusione di bufale, favole e teorie complottiste che hanno trovato una forte eco sui nuovi media. Molte persone sembrano voler ignorare i numeri e le statistiche quando si parla di vaccini, e anche per questo chi vuole combattere contro gli antivaccini deve prendere in considerazione i fattori psicologici.

VACCINI BAMBINI – Le persone preferiscono volare o prendere l’auto per viaggiare più sicuri? La risposta è la seconda, anche se è in contraddizione con la realtà dei fatti e dei numeri. Gli incidenti in macchina sono infinitamente più numerosi di quelli degli aerei, e di conseguenza chi viaggia su due ruote ha probabilità molto superiore di farne uno rispetto a chi invece ha preso un volo per spostarsi. Coi vaccini, rimarca un articolo di Spiegel Online basato su un dialogo con la psicologa Cornelia Betsch dell’università di Erfurt, succede più o meno la stessa cosa. Betsch, da tempo specializzata nella ricostruzione delle fobie dei vaccini, spiega come le statistiche e i numeri siano spesso inutili per contrastare le paure dei genitori. “Posso essere consapevole dell’utilità di una determinata cosa, ma nonostante ciò averne grande paura”. Vaccinare i bambini per i genitori significa infatti valutare i rischi. Nel corpo dei loro figli viene iniettata una sostanza, una misura invasiva. Le informazioni rilevanti per i genitori diventano di conseguenza gli effetti collaterali e non le statistiche sulla malattie infettive che i vaccini contrastano. Secondo Cornelia Betsch si genere una paura dei vaccini a cui manca equilibrio, visto che manca la concreta valutazione su quali conseguenze sanitarie possa provocare il mancato vaccino di un bambino.

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VACCINI OBBLIGATORI – Vista la diminuzione dei tassi di vaccinazione molti Paesi si sono posti l’obiettivo di migliorare l’informazione in merito ai vaccini. Il problema è diversi studi confermano come aver più informazioni sui vaccini tenda a stimolare la paura nei loro confronti, invece che il contrario. I genitori si concentrano sui casi negativi, invece che sul quadro generale positivo provocato dai vaccini. Una conferma arriva anche da uno studio di Cornelia Betsch su quanto succeda sui siti internet o le pagine sociali dedicate a questo tema. Secondo la psicologa le esperienze personali raccontate in merito ai vaccini contano di più dei fatti statistici. La diffusione dei miti sui vaccini è favorita anche dal complottismo che si è moltiplicato in rete in questi anni, in tutto il mondo. In Europa i complottisti anti vaccini si dedicano alle macchinazioni delle grandi aziende farmaceutiche, mentre in altri Continenti come l’Africa i complotti vengono attribuiti ai governi. I religiosi musulmani della Nigeria hanno sabotato il programma di vaccinazione contro la poliomelite del WHO contestando come fosse una misura segreta per favorire la sterilità delle donne. Per questo Cornelia Betsch rimarca l’importanza di una comunicazione emotiva che sappia incidere sulle diffidenze provocate dalla vera e propria fobia sui vaccini.

Photocredit: Joe Raedle/Getty Images

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