Gli affitti d’oro del M5S (pagati con i soldi dello Stato) per lo “staff della comunicazione” di Casaleggio

Gli affitti degli addetti alla comunicazione del Movimento 5 Stelle pagati con i soldi pubblici. E che case: monolocali a pochi passi da piazza Navona, appartamenti in edifici di pregio, case nelle vie più belle di Roma. Tutto pagato dal Movimento, bollette comprese. Anche se secondo la normativa quei soldi – erogati dal Senato – dovrebbero essere destinati «esclusivamente a scopi istituzionali», e non per pagare le pigioni dello staff del Movimento.

Foto: Fabio / LaPresse
Foto: Fabio / LaPresse

GLI AFFITTI D’ORO DELLO STAFF DELLA COMUNICAZIONE A CINQUE STELLE –

A mettere nero su bianco “l’inghippo” è Paolo Fantauzzi su L’Espresso che, oltre a sottolineare come quella contro gli affitti d’oro di Montecitorio sia stata una delle battaglie più “in vista” del Movimento, ricostruisce le spese della creatura di Beppe Grillo dal 2013 a oggi:

[…] al Senato hanno speso infatti 160 mila euro per pagare l’affitto di casa ai dipendenti della comunicazione, la cinghia di trasmissione tra lo staff della Casaleggio associati a Milano e il gruppo parlamentare di Palazzo Madama. Un manipolo di fedelissimi (qualcuno è arrivato a Roma direttamente dalla srl del guru), scelti “su designazione di Beppe Grillo” come recita il codice di comportamento degli eletti e che si è accasato in una delle più belle zone di Roma, compresa fra il Pantheon e via Giulia.

Tra i nomi dei “dipendenti della comunicazione” che beneficiano di appartamenti pagati direttamente dal Movimento 5 Stelle c’è anche quello di Rocco Casalino che, scrive Fantauzzi, abiterebbe insieme a un collega in un appartamento «a pochi passi dal Pantheon»:

[…] al quinto piano di un bellissimo palazzo secentesco in via di Torre Argentina, fatto costruire da una nobile casata viterbese e da due secoli di proprietà di una storica famiglia romana. Una stupenda casa a due passi dal Pantheon: per le sue due camere, il salone e i due bagni il gruppo parlamentare ha speso finora 40 mila euro di affitto.

Mentre in un altro appartamento, per il quale sono stati spesi 50.000 euro di affitto, avrebbero abitato fino a qualche mese fa altri tre dipendenti della comunicazione del Movimento, Nik il Nero compreso. Lo stesso discorso vale per Claudio Messora, che avrebbe vissuto in un monolocale vicino a Piazza Navona a 1.600 euro al mese. Cifre consultabili sulle rendicontazioni pubblicate dallo stesso Movimento 5 Stelle, dove, tra una spesa per cancelleria e l’altra, compaiono anche numerose rate «di fitto e di condominio» «per locazione appartamento ad uso dipendenti comunicazione».

Foto: www.beppegrillo.it/tirendiconto.it- http://bit.ly/1wVMbX9
Foto: www.beppegrillo.it/tirendiconto.it- http://bit.ly/1wVMbX9

SOLDI PUBBLICI –

Il problema, sottolinea Fantauzzi, è che quei soldi non potrebbero essere spesi per pagare l’affitto ai dipendenti:

[…] Il Senato infatti eroga ai gruppi parlamentari una somma in base alla loro consistenza (2,5 milioni l’anno nel caso del M5S) ma i contributi, recita il regolamento all’articolo 16 , “sono destinati esclusivamente agli scopi istituzionali riferiti all’attività parlamentare e alle attività politiche ad essa connesse (…) nonché alle spese per il funzionamento dei loro organi e delle loro strutture, ivi comprese quelle relative ai trattamenti economici del personale”. Insomma, in teoria il denaro non potrebbe essere utilizzato per stipulare contratti di locazione a uso abitativo ma solo per pagare gli stipendi dei dipendenti. Se poi il Movimento ritenesse la casa un benefit indispensabile, potrebbe sempre aggiungere un extra in busta paga.

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E ADESSO? –

Nel corso del 2014, il Movimento 5 Stelle avrebbe cercato di contenere questo tipo di spese, che rappresentano una fetta di tutto rispetto del bilancio annuale. Ma il problema sul rendiconto delle spese degli ultimi 12 mesi resta. E il rischio è che quelle cifre potrebbero essere sottratte dalla cifra erogata dal Senato al gruppo parlamentare:

[…] sul prossimo rendiconto rischia di abbattersi la censura dei tre senatori chiamati a controllare i bilanci dei gruppi (una è la grillina Laura Bottici), che pure lo scorso anno non hanno sollevato obiezioni. «Di recente c’è stata una segnalazione su questo aspetto e, se fosse confermata, siamo intenzionati a chiedere chiarimenti espliciti e approfondimenti» dice a l’Espresso il senatore-questore Lucio Malan. “Il rischio, nel caso le motivazioni addotte dal Movimento cinque stelle non venissero accolte, è che al gruppo siano decurtati i soldi spesi finora per i contratti di locazione”.

(L’articolo completo è disponibile sul sito de L’Espresso)

(Photocredit copertina: LaPresse/Emiliano Albensi)

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